Marietta Tidei (IV) “Il 7 giugno sarò in piazza per Gaza”

LAZIO – “Il 7 giugno sarò in piazza a Roma per Gaza. È una scelta personale. Il mio partito ha fatto un’altra scelta, legittima. Ma io sento il bisogno di esserci. Di mettere il mio corpo, la mia voce, la mia indignazione dove serve. Per le strade di Roma, in mezzo a tante e a tanti”, afferma la capogruppo di Italia Viva in Consiglio regionale del Lazio Marietta Tidei.

“Perché in tante e tanti non riusciamo più a dormire sapendo che a Gaza ci sono due milioni di persone affamate, isolate, private dell’acqua, del cibo, della cura, della speranza. Persone a cui Netanyahu vorrebbe togliere anche l’ultimo alito di vita. Non è più questione di capire. È questione di sentire. Di non abituarsi. Di non accettare l’inaccettabile.

“Quello che il governo Netanyahu sta facendo – prosegue Tidei – va oltre ogni confine morale. E non comincia il 7 ottobre: inizia molto prima, negli anni di occupazione, di oppressione, di negazione di ogni diritto, di segregazione dei palestinesi in Cisgiordania e a Gaza. Gaza era già una prigione a cielo aperto.

E ora è un cimitero.
Dicono che Israele è l’unica democrazia del Medio Oriente. Ma non c’è nessuna democrazia nell’affamare un popolo. Nessuna democrazia nel bombardare ospedali. Nessuna democrazia nell’uccidere medici, paramedici, operatori umanitari. Mille di loro sono morti. Mille. Perché stavano salvando vite.

Io il 7 giugno ci sarò per loro. Per tutti quelli che non possono più gridare. Per quelli che ancora resistono. E per quelli che sono stanchi, feriti, disperati.
Non mi interessa chi sarà presente e chi no. Non mi interessa se ci saranno bandiere diverse dalla mia. Io ci sarò perché sento che è giusto. Perché credo che servano sanzioni forti contro il governo israeliano, come è stato fatto contro Putin. Perché credo che sia ora – davvero ora – di riconoscere lo Stato di Palestina. Non è più rinviabile.

Ci sarò – conclude Marietta Tidei – per dire che la vita palestinese vale. Che non possiamo voltarci dall’altra parte. Che non basta più solidarizzare: bisogna agire.
Spero che saremo in tante, in tanti, in tantissimi. Perché il dolore che proviamo, la rabbia che ci muove, il bisogno di giustizia che ci brucia dentro, merita una voce.
Forte. Chiara. Umana.”