“Gestiamo i parchi in un’ottica sociale”

arci parco spigarelliCIVITAVECCHIA – Gli spazi verdi di una città rivestono molteplici funzioni. Innanzitutto compensano dall’inquinamento. E già questo sarebbe sufficiente per tutelarli e incrementarli a beneficio di tutti i residenti. Ma poi sono luoghi preziosi per la socializzazione, costituiscono un punto di incontro tra giovani, differenti generazioni e rappresentano un luogo in cui il quartiere si riconosce e rafforza la propria identità. Sono quindi beni comuni “demaniali” al pari delle strade, delle scuole degli edifici pubblici e come tali sono di diretta tutela del Comune.
Purtroppo i parchi di Civitavecchia versano in un stato di abbandono e le risorse pubbliche non possono agire alla loro tutela e conservazione.
La risposta adeguata al loro degrado non può essere nello sfruttamento economico intensivo né la loro conservazione può essere affidata a soggetti che fanno altro mestiere. Occorre invece puntare su imprese che hanno fatto propri i valori della solidarietà e dell’inclusione ed operano con finalità di pubblico interesse. Il privato sociale, l’universo delle associazioni, le Onlus e le cooperative sociali sono questo tipo di imprese perché garantiscono un equilibrio tra occupazione, uso dei parchi come bene comune e lo svolgimento di attività rivolte alla collettività senza obbligo di profitto economico.
Nell’ottica del privato sociale i parchi hanno una prevalente funzione di aggregazione sociale. Pertanto sono privilegiate le attività che permettono lo sviluppo di relazioni tra persone viste non solo tra consumatori a cui tirar fuori più quattrini possibile. D’altra parte, i parchi si prestano al lavoro dei soggetti diversamente abili che possono essere impegnati, passando per le cooperative, nella manutenzione del verde, in laboratori di artigianato, nella attivazione di servizi di base di somministrazione di alimenti e bevande Grazie a tale prospettiva i parchi tornano ad essere luoghi comunitari in cui il quartiere si rispecchia.
Nell’ottica del Terzo settore (che non dimentichiamolo: rappresenta tra il 5 e il 6% del PIL nazionale) la valorizzazione economica di parchi consente di dare occupazione stabile attraverso la creazione di servizi tradizionali (manutenzione, ristorazione, giochi ecc.) e innovativi quali ad esempio: settimane verdi per gli anziani, centri estivi per bambini, attività di wellness (discipline del corpo e della mente), educazione ambientale, iniziative culturali. E’ questa è la moderna concezione dell’uso e dei parchi pubblici attrezzati e non sono solo i cittadini ad avvantaggiarsi di un uso non consumistico del territorio e del tempo libero. Anche l’amministrazione comunale può avere delle ricadute positive attivando le risorse dell’economia sociale (no profit – volontariato – finanziamenti pubblici e privati per il Terzo settore) per occupare stabilmente persone svantaggiate togliendole dal circuito assistenziale a carico della collettività.
I parchi gestiti in un’ottica sociale diventano per lo svolgimento di attività culturali estive, come il cinema e il teatro. Attività che non essendo spinte dalla logica del profitto immediato sono gestite in sintonia con il diritto alla quiete dei residenti.
In termini strettamente economici, l’affidamento di beni e servizi pubblici al “privato sociale” contribuisce ad a risolvere (o affrontare) il più drammatico problema della nostra città quale la mancanza di lavoro.

Direttivo Circolo ARCI S. Gordiano Civitavecchia
Direttivo Associazione di Volontariato “Amici di Civitabella”
Direttivo Comitato Territoriale ARCI Civitavecchia