CIVITAVECCHIA – “E’ notizia di oggi la convocazione di una riunione al Mimit del Comitato interministeriale per la riconversione delle aree della centrale di Brindisi, fissata per il prossimo 29 maggio 2025. Se non sbagliamo, questo è il primo incontro dopo la scadenza del bando per investire in quell’area (17 marzo), che in appena 48 giorni ha dato l’invidiabile risultato di ben 50 manifestazioni di interesse presentate da soggetti imprenditoriali.
Per Civitavecchia invece siamo ancora in attesa della scadenza dell’analogo bando – prevista per il 3 giugno, dopo oltre 100 giorni di apertura – con la conseguenza che il prossimo incontro al Mimit non potrà ragionevolemnte svolgersi prima di un paio di mesi. Se tutto va bene. Sempre nella consapevolezza, purtroppo, che eventuali e auspicabili proposte di investimento avranno comunque bisogno di anni per potersi concretizzare.
In questo drammatico ritardo si condensa il fallimento di una transizione annunciata da anni ma ancora irrealizzata, per la quale, in attesa delle manifestazioni di interesse, rimangono aperte tante questioni. Ad esempio, non è ancora stato nominato il celebre Commissario, pure presentato a suo tempo come uno strumento di “velocizzazione”. La ZLS Lazio è di là da venire. Non si parla più di strumenti incentivanti allo sviluppo né si ha notizia del Piano di reindustrializzazione per Civitavecchia, che il Mimit avrebbe dovuto commissionare a Invitalia. Inoltre, nessuno si degna di rispondere sullo scippo di risorse destinate alla riqualificazione professionale dei lavoratori, previste da una specifica norma di legge rimasta inattuata e da ultimo definitivamente cancellata dall’attuale maggioranza.
E soprattutto, infine, continua il silenzio sul destino della centrale a carbone, con Enel, da un lato, che presenta il progetto di dismissione dell’impianto ma, dall’altro, con autorevoli esponenti che invece vorrebbero mantenerla funzionante. Con quali reali prospettive produttive non è dato sapere. Una opzione dai contorni assai incerti, quindi, che comporterebbe a sua volta ulteriori problematiche.
Come è facile rilevare, in un modo o nell’altro tutte le criticità riguardanti la vicenda Torrevaldaliga Nord discendono principalmente da un ritardo delle decisioni ministeriali e di Governo: una evidenza che continua a produrre un colpevole slittamento dei tempi e delle soluzioni, lasciando i lavoratori senza salario e prospettive”
USB Civitavecchia