“ll mio candidato ideale”

leopardoCIVITAVECCHIA – Come cittadino elettore da sempre di centro sinistra sono convinto che l’esercizio della politica cittadina abbia raggiunto ormai livelli scadenti sia nella forma che nella sostanza ed anche che sarà difficile ritornare a livelli dignitosi, a meno che le enunciazioni sull’argomento non si trasformino in fatti concreti condivisi dalla maggioranza dei soggetti in campo.
La prima considerazione è che quando si tirano fuori argomenti pretestuosi ad esempio le date delle primarie prima, poi dopo vari ripensamenti ora non va bene la sede dove si faranno, la Politica attraversa una fase ciclica di forte mutamento quasi sempre di natura involutiva e con il rischio di rottura degli equilibri correnti.
E quindi le decisioni di riaprire tutte le questioni da parte del candidato a Sindaco Mauro Guerrini potrebbero essere determinate dalla comprensibilissima necessità di ricercare un’identità politica più corrispondente alle sue reali necessità, ma non quelle di una collettività che deve misurarsi con un sistema economico e sociale sempre più complesso e in continua evoluzione.
Un’altra ipotesi, più probabile, mi induce a ritenere che si tratti di pura e semplice propaganda politica, tattica pre-elettorale rivolta esclusivamente alla pressante ricerca di un consenso sempre più difficile da conquistare o di posti da chiedere.
Io coltivo un sogno, un’aspirazione, una doverosa urgenza, un diritto da tempo oppresso:
un candidato ideale.
Vorrei un candidato: che ponga il suo impegno al servizio della collettività che vuole rappresentare; che eserciti il suo ruolo nel pieno rispetto del codice deontologico che lo regola, praticando il pieno rispetto delle norme etico – sociale e democratico fondamento di ogni società civile; che si adoperi per gli interessi e la valorizzazione della collettività e sostenga i più deboli; che si ponga l’obiettivo di affrontare situazioni drammatiche come la disoccupazione, la qualità e sicurezza sul lavoro; che consideri occupazione, sanità e istruzione come bisogni primari e fondamento del benessere e della crescita di una collettività.
E’ tutto questo possibile? Si può chiedere ad un Sindaco di governare con queste necessità?
E questo mi fa tornare alle nostre vicende cittadine. Le pretestuose accuse di mancanza di democrazia od altro che io per mia incapacità e militanza ormai quarantennale non comprendo, vorrei ricordare al candidato a Sindaco Guerrini, che lui è iscritto e dirigente del Partito Democratico, dove esiste uno statuto, se si sente invece un libero pensatore è corretto che ne tragga le legittime conseguenze, perché è facile negli interventi pubblici invocare al popolo sovrano (ritornello che mi ricorda qualcosa di attuale a livello nazionale), e poi nelle riunioni riservate chiedere dei posti.
Come è possibile che questa città demonizzi tutto e tutti secondi il principio del tanto peggio tanto meglio, senza mai capire che i processi debbono essere governati, senza mai credere nelle sue grandi potenzialità, senza coltivare ambizioni di crescita e indipendenza di giudizio?
Nel ricercare una risposta a tutto questo discutere di regole può andare nel senso giusto, ma è prioritario costruire una nuova classe politica che sia in grado di avvertire l’esigenza di un codice deontologico e conformarvi le proprie azioni.

Alberto Leopardo – Direttivo La Nuova Officina