CIVITAVECCHIA – Lettera in Redazione da Gioia Re.
“’Non c’è giorno senza sorpresa’, questa frase non l’abbiamo trovata nei baci Perugina, ma nei farraginosi provvedimenti della politica ormai tutrice delle nostre vite. All’ordine del giorno ‘Coronavirus’ i dati, dice il Governatore Zingaretti, fanno ben sperare, battaglia quasi vinta se non si abbassa la guardia. Il merito, diciamo noi, è dei cittadini, che in nome della salute hanno accettato gli ‘arresti domiciliari (ubi maior minor cessat). Quello che invece non funziona è l’arbitrio delle A.S.L. (tutte, in generale), che pretendono di dirigere le vite dei nostri anziani, ospiti relegati delle case di riposo ed RSA, focolai garantiti di Covid. Urge, sostiene Zingaretti, una riconfigurazione di queste Strutture, ci stiamo lavorando, glissando poi sul numero delle morti, abbastanza contenuto nel Lazio, (1700 in tutta Italia). Intanto, in attesa del Nuovo, il presente ci regala i trasferimenti dei nostri cari in vari centri della Regione, un tour turistico in ambulanza, sospesi tra la vita e la morte, nel deserto degli affetti familiari. Poco contano le rimostranze dei parenti, la risposta è uguale per tutti: ‘Protocollo regionale’. Magra consolazione i video telefoni omaggio della Regione, non ancora operativi in tutte le strutture (vedi Celio), così riferiscono i parenti di una paziente 99enne trasferita dal S. Paolo. Nel caos generale, anche gli effetti personali, in primis l’abbigliamento dei degenti, penalizzato nella confusione tra lavanderie e cambi di residenza. Se prima del virus in termini di sanità stavamo male, adesso, con Lui, ‘il nemico invisibile’, stiamo peggio, si muore di più. Un consiglio, a furia di accettare a testa bassa ogni input, si rischia di diventare consuetudine. C’è qualcosa nell’aria…si respira regime”.
Gioia Re – Giornalista RAI Senior, per i familiari