CIVITAVECCHIA – Finalmente anche al San Paolo di Civitavecchia abbiamo una risonanza magnetica. L’ha inaugurata proprio questa mattina il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti, accompagnato dal sindaco Antonio Cozzolino e dal direttore ASL Roma F Giuseppe Quintavalle. “Questo è un buon giorno per la città – ha detto il primo cittadino – perché inauguriamo uno strumento importante come quello per la risonanza magnetica. Come sapete la regione vive un momento difficile, ma anche grazie alla fondazione Ca.Ri.Civ., siamo è riusciti spesso a rinnovare reparti e macchinari. Ora, dopo la risonanza magnetica, sarebbe il momento di sistemare anche il Pronto Soccorso”.
Questa, l’unica risonanza magnetica dell’ASL Roma4, è stata comprata con 1,3 milioni di euro provenienti da finanziamenti regionali, utilizzati anche per la ristrutturazione degli spazi che ospitano la nuova apparecchiatura di ultima generazione. L’inaugurazione di questo nuovo spazio, situato nel seminterrato dell’ospedale, si va ad inserire fra i recenti successi del San Paolo di Civitavecchia, che ha visto l’aumento dei posti letto e l’assunzione a tempo indeterminato di 30 unità di personale tra medici e infermieri. Grazie alla risonanza magnetica saranno ridotti gli spostamenti verso realtà ospedaliere distanti e sarà garantita ai cittadini civitavecchiesi, ma anche a molti altri della provincia Romana e Viterbese, un’assistenza sanitaria di maggiore qualità.
Prendendo la parola, Zingaretti ha ringraziato il direttore Quintavalle, “che insieme a molti altri in provincia ha tenuto duro permettendo alla regione di mantenere degli standard sanitari accettabili”. “Questa nuova risonanza magnetica – ha poi continuato – non è un’oasi nel deserto, ma un tassello del piano regionale per la sanità. Questa risonanza magnetica è il simbolo della fine della distruzione del modello sanitario regionale e l’inizio della ricostruzione. Otto anni fa il sistema sanitario regionale è fallito, ma non deve più avvenire! Otto anni fa è partito il commissariamento e dentro quel patto di commissariamento ci sono delle norme drammatiche valide ancora oggi che riducono enormemente il personale. La cosa peggiore è aver condannato tantissimi operatori sanitari alla precarietà a vita. Per anni abbaiamo vissuto nel paradosso di aver fatto studiare nei nostri policlinici i futuri medici del Lazio, che poi però sono andati a lavorare in altre regioni. Ma questa fase è finita, i conti sono sotto controllo e il disavanzo finanziario cala, cala tuttavia senza la diminuzione di posti letto e personale. Il grande evento di oggi è avvenuto grazie al fatto che l’ospedale di Civitavecchia fa parte ora di un sistema, un sistema che ha sviluppato anche il trasporto tramite elicottero. Qualsiasi cittadino, grazie agli eliporti, in 20 minuti è nell’ospedale più adatto al suo codice rosso. Ma non abbiamo finito qui! La ricostruzione non avrà mai termine, non ci sarà un momento in cui diremo ‘siamo arrivati’, soprattutto nel campo medico. La medicina cambia, servono sempre nuovi strumenti e nuovi materiali. Ora la cosa importante è che abbiamo messo sotto controllo la tragedia del disavanzo finanziario e degli sperperi e non è un caso che per la prima volta abbiamo superato il livello minimo dei codici Lea. La ricostruzione non è finita e insieme finalmente ce la possiamo fare perché è un modo per essere leali alla costituzione, che dice che la salute è un diritto.”
Lorenzo Piroli