Senza vergogna

perelloCIVITAVECCHIA – Si dice spesso che il silenzio è d’oro e per il Consigliere comunale del Gruppo Misto Daniele Perello seguire questo vecchio adagio, quest’oggi, sarebbe stato probabilmente assai opportuno. Sempre più calato nel ruolo del Capezzone nostrano, pronto ovvero dopo un passato sull’opposta sponda a difendere a spada tratta l’ex avversario politico, alias il Sindaco Moscherini, tanto da arrivare nel giro di tre 48 ore ad intervenire contro Futuro e Libertà sulla cocaina al Pincio, a celebrare i Piau appena approvati dal Consiglio comunale e a contestare l’operato della Seport elogiando la linea politica del Primo cittadino, alla fine è incappato in quella classica buccia di banana che soltanto un delirio di autostima poteva impedirgli di vedere. Nell’accesa polemica sul caso Seport, evidentemente preso dall’ardente passione di difendere mattina e pomeriggio la linea politica della sua maggioranza, è arrivato infatti ad accusare di “camaleontismo” il sindacato della Cgil.  E da più parti a questo punto la terra a Civitavecchia ha tremato. Candidato a sostegno di Nicola Porro con il centrosinistra, eletto in Consiglio comunale nelle fila di Rifondazione comunista, transitato poi in Sinistra Ecologia e Libertà e quindi, come d’incanto, nel Gruppo Misto a sostegno dell’Amministrazione Moscherini fianco a fianco con i consiglieri del Pdl di Berlusconi, Perello si scaglia contro il presunto cambio di pelle della Cgil. Proprio lui che non a caso può fregiarsi del secondo posto assoluto nella nostra classifica dei “Nuovi casaccari”. Dove sono il pudore, il buon senso e un almeno un pochino di ritegno? Se lo è chiesto anche il Capogruppo del Pd Marco Piendibene, che ha commentato la sua sortita con un eloquente “a tutto c’è un limite”. “Che Perello abbia tradito il mandato degli elettori di centrosinistra è noto e (mal)sopportato e passato in archivio – le sue parole – Che abbia usato il Partito della rifondazione Comunista come un taxi e ci abbia privato di un grande supporto quale Roberto Bonomi si è rivelato è indigesto a molti ma è consentito (purtroppo) dalla legge. Che abbia sottoscritto mozioni ed interrogazioni con la minoranza per poi rinnegarle una volta giunte alla discussione giustificando il suo agire con un risibile ‘ho cambiato idea’ può anche sembrare talmente grottesco da sfiorare il comico. Che Perello si permetta di attaccare la Cgil, definendola un sindacato camaleontico (lui che del camaleonte dovrebbe avere una gigantografia in cameretta) ci pare francamente troppo…Consigliamo all’amico Perello di concentrarsi sulle attività che gli si sono  schiuse con il suo ingresso in maggioranza”.
E anche di risparmiare ai civitavecchiesi ulteriori performance da Oscar. Nessuno in città ne sente davvero il bisogno.

Ma. Ga.