CIVITAVECCHIA – Dopo tanta attesa è stata finalmente celebrata ieri la conclusione di parte del restauro esterno della Chiesa di San Lorenzo, più nota come Tempietto del Bramante, situata nel cimitero di Via Aurelia Nord. L’edificio, cui l’architetto Benedetto Piernicoli conferì la nitida ed elegante forma architettonica che adesso possiamo nuovamente apprezzare, riveste un interesse davvero notevole. Rappresenta il nucleo iniziale del primo cimitero, anzi del “cimiterio pubblico” della città, costruito a far data dal 1806 al di fuori delle mura cittadine in ottemperanza all’editto di Saint Cloud promulgato da Napoleone. E custodisce, con l’annesso ossario, i resti dei soldati caduti nell’ultima Guerra mondiale. L’intervento ha riguardato il pronao e i lati del tempio. Qui si è proceduto, secondo le più aggiornate tecniche d’intervento, alla pulizia delle parti esterne tramite lavaggi, impacchi e asportazione meccanica di sedimenti, nonché alla ricostruzione delle parti mancanti e alla risarcitura e ricostruzione delle lacune determinatesi col tempo nel travertino. E’ stato effettuato il consolidamento delle parti lesionate, in particolare degli architravi in pietra, ed infine sono stati eseguiti i lavori di stuccatura e pittura finale su tutte le superfici intonacate a base di latte di calce e terre naturali secondo le tecniche tradizionali”. Presenti alla cerimonia il Sindaco Pietro Tidei e l’Architetto Enza Evangelista, che ha diretto i lavori.
Forte soddisfazione per la realizzazione del restauro è stata espressa dall’associazione politica “Il Trittico”, che nel passato ha fortemente sostenuto il recupero del prezioso monumento, il cui riscatto è iniziato nel 2000 quando Alvaro Balloni, al primo mandato di consigliere provinciale, avviò in Provincia l’iniziale richiesta di contributo per il restauro, da aggiungere ad uno stanziamento del Comune. “Mentre questi avanzava successive richieste di fondi – afferma il Presidente Francesco Castriota – l’associazione teneva viva negli anni l’attenzione sul recupero con ripetuti comunicati stampa. La vicenda ebbe invero un andamento non lineare, con reiterati stop and go, che causò una sensibile dilatazione dei tempi di esecuzione dei lavori. Ora l’intervento esterno è in gran parte eseguito: sono da reperire i fondi per completarlo e porre mano a quello interno (a cominciare dalla chiesa), al camposanto retrostante e alla relativa cinta muraria. Solo allora il recupero potrà dirsi ultimato”. (foto di Simone Cervarelli)