“Marina abusiva, il Demanio non ha autorizzato le opere”

marinaCIVITAVECCHIA – “In nessun atto amministrativo ufficiale vi è traccia delle le modifiche strutturali e  progettuali della marina di Civitavecchia”. Freedom torna all’attacco dei manufatti in fase di realizzazione alla Marina che l’Assessore Enrico Zappacosta ha definito locali tecnici, per  la coordinatrice del movimento, Fabiana Attig, spazi destinati a negozi ed attività commerciali, contravvenendo in questo caso alla destinazione prevista dal progetto. 
“Possibile mai che Genio Civile, Capitaneria di Porto, Regione Lazio non si siano accorti che quelle opere non corrispondono assolutamente alle autorizzazioni rilasciate? – si chiede la Attig -Eppure nel Nulla Osta Demaniale del 2009, che gli enti competenti hanno, le condizioni all’autorizzazione del cantiere sono veramente molto chiare: ‘occupazione di suolo pubblico al solo fine erariale (canone concessorio) inoltre, il presente N.O non ha valore di concessione urbanistica’ quindi, niente infrastrutture solo opere di riqualificazione, quelle appunto previste nel progetto approvato vigente”. “Tanto è vero questo – prosegue – che nella stessa autorizzazione il demanio proprio per rimarcare il diritto alla proprietà, fissa il termine di riconsegna dell’intera area, provvisoriamente concessa al comune  fino al 2013 con una proroga al 2015. Di conseguenza il Pincio, sta realizzano opere con soldi pubblici in casa altrui nonostante il divieto, contestualmente lo fa abusivamente”.
Per la Attig siamo quindi di fronte ad un’amministrazione “che continua indisturbata a violare le norme, inducendo, involontariamente, la collettività a seguire lo stesso esempio, e questo non va bene. Noi di Freedom siamo favorevoli a tutto ciò che migliori le condizioni socio economiche della nostra città, compresi i negozi alla marina,  perché riguarda tutti i cittadini, ma ci piacerebbe che le cose, in questo Comune, si facessero a regola d’arte, rispettando le leggi e dando la possibilità a tutti di partecipare allo sviluppo della stessa. In questo caso all’assegnazione dei locali”.
Per ultimo la coordinatrice di Freedom fa notare come il “conto alla rovescia” che compariva sui cartelloni dell’opera per indicare la fine dei lavori è stato azzerato. “Sono finiti i giorni previsti dall’appalto? Per caso la ditta aggiudicataria la pagherà una penale al Comune? O farà come prevedibile le riserve sull’appalto? – i suoi interrogativi – Sono “semplici” domande. Speriamo che qualcuno da Palazzo del Pincio risponda, senza balbettare”,