“Votiamo per chi si impegna a favorire il merito e le competenze”

CIVITAVECCHIA – Se il successo dell’antipolitica e del populismo si deve all’insensibilità dei partiti a comprendere la gravità del momento e alla loro resistenza ai cambiamenti, è questa l’occasione di dimostrare nei fatti che un nuovo modo di fare politica è possibile, concretamente e a cominciare proprio dalla dimensione locale.
Se infatti diversi esponenti della politica esprimono la necessità di un nuovo modo di intendere l’amministrazione della cosa pubblica, c’è da sperare che l’iniziativa non sia semplice frutto dell’avvicinarsi delle elezioni regionali e politiche.
Ben vengano novità e prese di posizione che rompono quella cortina plumbea di autoreferenzialità che ha avvolto i partiti.
Come semplice cittadino tuttavia vorrei finalmente assistere da parte di tutti i candidati locali a un impegno forte, personale e sentito contro il demerito, la cooptazione arbitraria, i favoritismi, il clientelismo, il familismo, criteri che fino a oggi hanno caratterizzato le scelte amministrative della città, con le conseguenze che tutti abbiamo sotto gli occhi.
Il Comune si trova in condizioni di estrema difficoltà economica anche a causa della gestione dissennata di alcune partecipate da parte di manager incapaci, che hanno portato a veri e propri dissesti finanziari ormai insopportabili.
Tali manager molto spesso sono stati scelti dalla politica con criteri che poco o nulla avevano a che fare con competenze e meriti, bensì attraverso l’esercizio di una impropria discrezionalità, di cui nessuno ha chiesto conto.
Tralascio ogni osservazione sulla regione Lazio e su alcune ultime scelte.
Oggi cittadini e imprese si trovano a pagare costi elevati, aumenti tariffari insopportabili, a fronte di inefficienze e servizi inadeguati.
Certo fatta da un singolo questa proposta avrebbe sicuramente scarsa o quasi nulla rilevanza; per questo sarebbe auspicabile ed invito il sistema delle imprese o quello dei partiti, i sindacati, i club, le associazioni, affinchè la facessero propria e la collocassero come primo punto del programma dei candidati civitavecchiesi; ciò le darebbe la dignità di un impegno da onorare, un patto, un vincolo con la città e con gli elettori affinché per incarichi in società pubbliche o partecipate, le scelte venissero fatte in base a curriculum, meriti, professionalità, competenze. In questo modo le aziende partecipate – che devono certamente rimanere pubbliche – potrebbero anche dare utili, quando bene amministrate.
L’adesione personale e la sottoscrizione di questo impegno da parte dei singoli candidati sarebbe un segnale forte di reale volontà di cambiamento e costituirebbe l’avvio di un nuovo patto tra cittadini e politica.

Tullio Nunzi