La “Libera informazione” di Landini: “La crisi non può cancellare i diritti”

CIVITAVECCHIA – Tutto esaurito per Maurizio Landini all’aula Pucci del Comune. Ieri pomeriggio, dopo aver incontrato e offerto la propria solidarietà ai lavoratori della Italcementi che da circa una settimana stazionano davanti alla sede comunale per ottenere finalmente una ricollocazione nel mondo del lavoro, alla presenza di un pubblico attento ed estremamente partecipe il Segretario Generale della Fiom CGIL ha ricevuto il premio “Libera informazione”, giunto quest’anno alla sua quinta edizione.
“Quest’anno abbiamo deciso di attribuire il riconoscimento a Maurizio Landini – ha spiegato in apertura Marco Galice – perché è stato capace di portare avanti con grande coraggio e determinazione dure lotte al fianco di chi rivendica il diritto al lavoro sancito dalla Costituzione”.
Il Segretario della Fiom ha parlato a braccio, con foga e come sempre senza risparmiare invettive contro l’attuale Governo perché “si sta divertendo a cancellare tutti i diritti dei lavoratori attraverso l’abolizione dell’articolo 18, la frantumazione del processo lavorativo e la proliferazione dei contratti di lavoro. Ciò è accaduto perché c’è stata una completa svalutazione del lavoro.”
“La nostra proposta – ha proseguito Landini – è quella di unificare i contratti per combattere la precarietà, costruire una nuova idea di impresa basata sulla qualità del lavoro al posto della mera competizione tra lavoratori, rimettere al centro il lavoro e le persone, per ripristinare una idea di giustizia sociale. Fino ad oggi abbiamo assistito ad una crescente diseguaglianza e la corruzione è l’altra faccia dell’evasione fiscale. L’Italia è infatti il Paese più corrotto d’Europa. Per questo motivo non arrivano gli investimenti stranieri. A Renzi che propone pene severe contro i corruttori faccio umilmente notare che non sono certo stato io a siglare il patto del Nazareno ”.
“Non dobbiamo lasciare da solo nessuno” questo è il grido di dolore del Segretario quando ha affermato che “il Sindacato non è il sindacalista di turno. Ciò che conta veramente sono le persone che lavorano. Il sindacato si deve battere per garantire i diritti dei lavoratori contro ogni isolamento. Il Governo però non vuole incontrare il sindacato perché non lo riconosce più come un soggetto intermediario, rispondendo a logiche lobbistiche. Così facendo il Governo mette in discussione il diritto delle persone a volersi organizzare, minando le basi della democrazia su cui si regge la società civile.”
“Questa crisi è usata per cancellare tutti i diritti conquistati con le lotte operaie degli anni Settanta – ha chiuso Landini – e fa fare un balzo indietro a questo Paese. Vi è una logica di mercificazione del lavoro. Oggi se sono stato licenziato ingiustamente, con il contratto a tutele progressive, anche se ho ragione non sono reintegrato nel posto di lavoro, ma ho diritto solo ad un equo indennizzo. Tutto ha un costo ma la dignità e i diritti dei lavoratori non hanno prezzo.”
A consegnare il premio a Maurizio Landini, al termine dell’incontro, la famiglia del Professor Sandro Mecozzi, alla cui memoria è intitolato il riconoscimento.
“Le vacanze sono importanti per ricaricarci – il saluto finale e battagliero di Landini al pubblico dell’Aula Pucci – Perché con il nuovo anno le iniziative di lotta riprenderanno in tutti i luoghi di lavoro”. (foto di Simone Cervarelli)