Cozzolino tratta con l’Enel, infuria la bufera

CIVITAVECCHIA – Giunta Cinque Stelle nella bufera dopo la notizia della trattativa in corso tra il Sindaco Antonio Cozzolino e l’Enel per reperire 4,5 milioni di euro in grado di salvare il bilancio comunale. Durissimi gli attacchi che arrivano in maniera trasversale dalle opposizioni, con il gruppo consiliare Pd ad aprire le danze.
“Il Sindaco non sta svendendo la Città per 50 o 60 milioni, ma prova a farlo per 4,5 milioni da utilizzare per la spesa corrente onde evitare il default finanziario ormai alle porte. Infatti, entro il 31 dicembre, deve disperatamente trovare un’altra entrata coprire il fallimento della ‘tragicomica operazione Fiumaretta’ e quindi assicurare anche gli stipendi della sua Giunta per i prossimi 3 anni e mezzo – affermano Marco Piendibene, Rita Stella e Pietro Tidei – Hanno già pronte le scusanti: i soldi dati da Enel sono relativi ad una transazione fiscale sull’Imu, oppure una transazione su un non meglio precisato contenzioso ma le chiacchiere stanno a zero: dopo aver incassato i 4 milioni e mezzo dall’Enel, cosa cambierà nella centrale di Torvaldaliga? L’ambiente sarà salvo e i cittadini non si ammaleranno più? Il carbone profumerà di lavanda? Usciranno tulipani dalla ciminiera? Dove sono tutti gli ambientalisti, i comitati, i ‘benaltristi’ dell’ultim’ora? Perché costoro tacciono? La verità è che Civitavecchia con questa operazione, di fatto, rinuncerà a tutte le convenzioni in essere che prevedevano centinaia di milioni in interventi infrastrutturali perché il suo Sindaco si è recato (più volte…) col cappello in mano ad implorare l’ENEL di fargli mantenere il suo immeritato status di primo cittadino. I nostri concittadini debbono sapere che, negli ultimi tempi, Cozzolino è stato un assiduo frequentatore degli uffici del colosso energetico e questo risulta indigeribile soprattutto per chi ricorda che le trattative con Enel avvenivano a Civitavecchia, nella casa comunale”. “Anche la passata amministrazione ha svolto tutti gli incontri alla luce del sole, informato i cittadini attraverso la stampa ed incontrato spesso i vertici ENEL presso gli uffici di palazzo del Pincio. Oggi invece – concludono i tre consiglieri – il palazzo di vetro si è opacizzato e nessuno sa cosa dice o cosa concorda l’attuale Sindaco quando parte alla volta degli interlocutori che gli danno appuntamento presso il proprio domicilio. Cozzolino pare aver trovato con Enel molte affinità, così come è avvenuto con l’Autorità Portuale nel recente passato, ma a dover svelare questi ‘univoci sentimenti’ è l’opposizione perché, se fosse per i grillini, poco o nulla si saprebbe di questi incontri segreti. Alla faccia della trasparenza”.
Pesante anche il giudizio della deputata Marietta Tidei: “Una cosa è certa: l’amministrazione 5 Stelle di Civitavecchia passerà alla storia come quella degli ambientalisti a convenienza. E come quella che ha fatto esplodere la bomba rifiuti. Da una parte, dopo aver fatto la guerra ai soldi dell’Enel, ora per salvare il bilancio comunale ci si affretta a dimenticare il glorioso passato da ambientalisti, dall’altra la città si potrebbe trovare sommersa dall’immondizia. La Regione Lazio ha revocato ad HCS l’autorizzazione all’esercizio della discarica di Fosso Crepacuore. Una situazione incresciosa visto che la stessa discarica tra un mese non potrà più contenere altri rifiuti. Quello che colpisce, oltre all’ipocrisia e al doppiopesismo di Cozzolino &co, è la loro inerzia. In 18 mesi non hanno fatto nulla per risolvere la situazione. Situazione che conoscevano benissimo e sulla quale hanno dormito sonni profondi. Ma alla fine Cozzolino e i finti ambientalisti ce l’hanno fatta almeno sul fronte del bilancio: sembrerebbe che l’Enel riconoscerà loro, per diversi anni, circa 4 milioni di euro. Quelli che strepitavano, le ambientaliste che si strappavano i capelli e gli ex consiglieri comunali, oggi assessori, che parlavano di convenzioni sporche di sangue e che mai avrebbero percepito un centesimo dall’ente inquinatore, oggi sono rimasti folgorati sulla via di Damasco. In nome del bilancio tutti questi personaggi hanno cambiato completamente idea, felici di essere arrivati a questo risultato che consentirà al Comune di mantenere l’equilibrio di bilancio visto il fallimento che si prospetta sull’operazione del grande albergo a Fiumaretta. A venti giorni dalla fine dell’anno – conclude la deputata Pd – chi salverà il bilancio del Comune di Civitavecchia sarà proprio  Mamma Enel, quella società tanto bistrattata da quelli che si riempiono la bocca della conferenza sull’ambiente a Parigi e dai ‘no-coke’: proprio loro che per anni hanno fatto finta di combattere per queste cause in modo convinto, oggirendono grazie a Dio per l’aiuto dell’Enel che salverà il bilancio dei 5 Stelle, altrimenti destinato al default”.
Infine l’affondo di Forza Italia, per voce dei coordinatori cittadini Giancarlo Frascarelli ed Emanuela Mari. “Non prenderemo mai soldi dall’Enel: noi siamo diversi. Fu questo uno degli slogan più incisivi della campagna elettorale grillina. D’altronde la maggior parte degli attivisti del movimento erano ambientalisti convinti, acerrimi guerrieri impegnati da anni nel conflitto pacifico contro il colosso Enel. Ricordiamo le loro prese di posizione determinate e perentorie, le proteste, le manifestazioni… Ricordiamo tutto noi. Loro forse no. Perché ad oggi, di quell’atteggiamento ostile, è rimasto solo fumo… Oggi corre a Roma il sindaco Cozzolino, ma non è impegnato in una maratona benefica: implora l’Enel affinché lo aiuti… Lo sconcerto immediato di fronte alla notizia di oggi, lascia poi il posto ad una riflessione inevitabile: 17 mesi di tempo perduto, nel quale si è voluta dare un’immagine di cambiamento vuota, inconsistente, infondata, per studiare, leggere, capire… Quando si amministra le necessità contingenti portano a rivedere le ideologie. E le ideologie non possono non scontrarsi ed interfacciarsi con i bisogni della gente. 17 mesi sprecati, mentre il disagio sociale si fa sempre più pressante e le tasse comunali raggiungono livelli inaccettabili. 17 mesi in cui i soldi chiesti oggi avrebbero potuto dare ossigeno alla collettività. Ma una giunta ambientalista ha detto no. Ieri no. Oggi invece sì”.