CIVITAVECCHIA – Lazio in controtendenza rispetto al resto del Paese per quanto riguarda il sovraffollamento delle carceri. Se infatti il numero complessivo dei detenuti in Italia sta diminuendo (il dato nazionale ad oggi è di 52.366 detenuti reclusi, 2.132 donne e 50.234 uomini, mentre al 30 giugno 2015 erano 52.754) nella nostra regione si registra un netto incremento, pari a 539 unità in più. A fornire questi dati è la Fns Cisl Lazio, che spiega: “Risultano attualmente reclusi e presenti nei 14 Istituti Penitenziari del Lazio n. 5.811 detenuti (379 donne, 5.432 uomini), mentre la capienza regolamentare dovrebbe essere di n. 5.272 , un dato in crescita rispetto ai mesi precedenti. Sovraffollamento molto ad di sotto comunque al dato dell’ottobre 2013 che risultava pari a 7.517 detenuti – spiega il Segretario generale aggiunto Massimo Costantini – Gli istituti che soffrono maggiormente di sovraffollamento risultano essere attualmente: CC Frosinone ( + 352 rispetto ai previsti 310), CC Cassino ( + 28 rispetto ai previsti 202) , NC Civitavecchia ( + 105 rispetto ai previsti 344), CC Latina (+ 70 rispetto ai previsti 344), CCF Rebibbia( + 51 rispetto ai previsti 263) , NC Rebibbia (+ 210 rispetto ai previsti 1.235) , CC Regina Coeli(+ 195 rispetto ai previsti 836), CC Velletri(+122 rispetto ai previsti 408)”.
In articolare, come rileva la stessa Fns Cisl, desta preoccupazione il dato di Civitavecchia, anche per lo scarso numero di agenti in servizio. “Riteniamo che il personale in servizio di Polizia Penitenziaria c/o la Direzione NC Civitavecchia risulta essere sottodimensionato – rileva Costantini – e non più rispondente alle esigenze funzionali dell’Istituto dove si continua a registrare un esubero di detenuti rispetto alla capienza detentiva prevista. Attualmente vi sono a NC Civitavecchia n. 105 più detenuti rispetto ai 344 previsti, attualmente vi sono , infatti, 449 ristretti”.
“Per la Fns Cisl – conclude il Segretario regionale – occorrono maggiori risorse, soprattutto economiche, per adeguare gli istituti penitenziari, le caserme agenti, e risolvere definitivamente le problematiche su alcuni Istituti dove sono state aperte sezioni per detenuti con infermità psichiche che necessitano di interventi intensificati sia di tipo sanitario che di vigilanza a tutela della loro salute mentale”.