“Gentile Dott. MARIAN,
abbiamo letto con interesse il Suo intervento pubblico sull’organo di informazione la Nuova Tribuna nella quale, in considerazione del suo ruolo di Presidente dell’Associazione regionale delle Università del Lazio ha annunciato di aver chiesto un incontro alla Procura di Velletri competente per l’Università Agraria di Valmontone per rappresentare alcune irregolarità nella gestione di quella Università che gestisce i domini collettivi di Valmontone. Nello specifico Lei vorrebbe“ rappresentare che il presidente Roberto PIZZUTI per la quarta volta ha rinviato le elezioni in violazione dello Statuto approvato nel 2019 ma anche per segnalare “la violazione dell’art.40 dello statuto dell’Agraria, secondo cui, entro 90 giorni si sarebbero dovuto fare le elezioni. E che ciò rappresenterebbe a suo avviso un’omissione ed un abuso di ufficio.”
Come non condividere questa sua posizione. Ma ci domandiamo perché la stessa attenzione non la riserva alla Università agraria di Civitavecchia che di violazioni e mancato rispetto dello statuto ne ha collezionati molti di più di Valmontone. Infatti il mandato elettorale dovrebbe essere quinquennale (Art. 8 comma 2 “il CdA dura in carica 5 anni”)e sono invece trascorsi più di 8 anni essendo il mandato scaduto dall’aprile del 2020.Le elezioni avrebbero dovuto essere indette nel 2020 prima della pandemia, ma furono rinviate adducendo come pretesto l’emergenza sanitaria nonostante il DPCM sia datato 13 marzo 2020 e le elezioni avrebbero dovuto essere convocate il 15 febbraio 2020. Poi si disse che si sarebbe dovuto completareil regolamento elettorale e si nominò una commissione con l’impegno di completare il lavoro in 120 giorni ( dopo 3 anni non è ancora terminato) , nonostante lo statuto reciti che in mancanza del regolamento si applica il regio decreto 570/1960 ( art. 6 dello statuto) “ Rientra nella competenza del CdA disciplinare con apposito regolamento aspetti di dettaglio del procedimento elettorale , applicandosi in mancanza di tale regolamento le disposizioni previste nel decreto del Presidente della Repubblica 16 maggio 1960, n 570”.
Le elezioni furono finalmente convocate dal presidente De Paolis nel 2021 ( delibera 29 che prevedeva la presentazione del regolamento elettorale entro maggio 2022 ) con svolgimento 22- 23 ottobre 2022.
Successivamente sono state rimandate ben 4 volte : a gennaio 2023 per ricorsi presentati dai soci, a marzo 2023 per completamento dei ruoli, al 28-29 maggio 2023 ancora per completamento del regolamento elettorale, al 29-30 luglio per problemi con la giustizia da parte del Presidente e dell’unica consigliera rimasta. Ma anche quest’ultima convocazione è una farsa perché ormai non ci sono più i tempi tecnici per rispettare la normativa elettorale (DPR 570/1960) e non è neppure possibile che venga approvato il nuovo regolamento elettorale poiché sarebbe necessaria una delibera di CdA( vedi Statuto art 7 comma 2 punto b) e il CdA non può più essere convocato dato che, a causa delle dimissioni del consigliere Mazza, manca il quorum necessario! Inoltre in quest’ultimo periodo UAC ha epurato almeno un centinaio di soci “scomodi” con pretesti ridicoli quali l’aver “intrapreso un giudizio avanti al Commissario agli Usi civici finalizzato all’accertamento della insussistenza di vincoli di uso civico “ e per farlo utilizza una addirittura una modifica irregolare dello statuto perché inserita nel 2023 con una delibera sospesa dalla magistratura (delibera di CdA n10 del 27.7.2022 ) in base alla sentenza R.G. n23 /2023 del 21 marzo 2023.
Il giudice in sentenza dice testualmente :“In conclusione, appare fondato il timore che un esiguo numero di consiglieri abbia assunto il controllo dell’agire dell’Ente, orientandolo in base ad interessi personali di autolegittimazione, il tutto con possibile danno per l’Ente e, indirettamente , per i soci”
I soci epurati stanno facendo ricorsi contro la loro ingiusta epurazione e questo provocherà ulteriori rinvii delle elezioni.
Non possiamo citare tutte le violazioni degli articoli dello statuto perché sono veramente molte. Ne citiamo solo alcune:
– il CdA viene mantenuto in vita con soli 5 consiglieri su 11,
– la presentazione dei bilanci è costantemente in forte ritardo (Art. 16 comma 5 dello Statuto “il bilancio consuntivo deve essere approvato entro il mese di aprile dell’anno successivo a quello di riferimento”) e l’ultimo bilancio approvato è il consolidato 2021 (sul quale pende la sospensione per la sentenza appena citata) , i bilanci sono irregolari dato che il consolidato 2020 è sotto indagine della magistratura per falso in bilancio in quanto sono stati inseriti centinaia di migliaia di euro di crediti inesigibili al fine di riportare in pareggio il bilancio stesso,
– le iscrizioni sono bloccate da oltre due anni, etc. etc.
Si potrebbe continuare a lungo perché altre indagini della magistratura riguardano accuse verso alcuni dei pochi amministratori rimasti per peculato, falso in atto pubblico, abuso d’ufficio ed il Presidente del Tribunale di Civitavecchia ha dovuto recentemente nominare un curatore speciale che purtroppo non ha accettato l’incarico.
Che dice signor Presidente ARUAL sarà il caso di prendere un appuntamento anche presso la Procura di via Terme di Traiano?
Ci faccia sapere perché i civitavecchiesi, che conoscono la storia dell’UACsolo per l’imposizione di vincoli di uso civico inesistenti, invece che per essere proprietari dei demani collettivi, come le norme vorrebbero, sono curiosi di sapere per quanto devono ancora sopportare questa assurda situazione”
Vittorio Petrelli Consigliere Comunale