L’ira della Cgil: “Se il Comune vuole vendere Hcs lo dica”

CIVITAVECCHIA – L’ira della Cgil si abbatte su Emiliano Santori dopo le sue esternazioni favorevoli alla vendita di Hcs apparse ieri sugli organi di stampa. Durissima infatti la risposta del Segretario della Cgil Fp Diego Nunzi, che contesta fortemente le posizioni espresse dal Consigliere comunale di maggioranza, lasciando chiaramente intravedere una distanza di vedute sempre più marcata tra sindacati ed Amministrazione sulla questione Hcs.
“Disappunto ed indignazione” sono i termini con cui Nunzi, in una lettera indirizzata al Sindaco Pietro Tidei e all’Assessore al Lavoro Sergio Serpente, bolla le parole di Santori.
“Riteniamo le stesse molto significative della volontà con cui l’Amministrazione ha approcciato l’applicazione dell’accordo sottoscritto in Regione – afferma Nunzi – ricordando a Santori e ad altri che la Cassa Integrazione a rotazione si applica anche in aziende molto più eterogenee di Hcs nel suo insieme. Nell’accordo si prevedeva che i criteri di rotazione venivano rimandati a trattative locali tra Aziende e OO.SS. ma a quanto pare ci si arrende dopo pochi giorni, peraltro gestiti in maniera a dir poco ‘fumosa’. Ci si aspettava che gli incontri organizzativi proseguissero, ma si è preferito fare da soli, senza rivedere l’organizzazione del lavoro per rendere applicabile quanto concordato. Quanto alla volontà espressa da Santori di non partecipare alla riunione di oggi, poiché a Suo dire non emergeranno eclatanti novità, se non ci fossero tanti lavoratori coinvolti nella vertenza, verrebbe da ridere.
Forse Santori ignora, ma non crediamo, che proprio dai tavoli di verifica sono emersi alcuni punti di caduta fondamentali nell’operato dell’Amministrazione; ad esempio che a Città Pulita nello scorcio di mese di dicembre solo 30 dipendenti hanno fatto giornate di Cassa Integrazione per presunte difficoltà organizzative; che le SOT hanno continuato a pagare i privilegi dei quali era previsto il congelamento nell’accordo e via dicendo, in pratica, che ogni elemento di equità è venuto a mancare per mancata applicazione dell’accordo da parte datoriale e rispolvera, invece, l’ipotesi degli esuberi. Quali esuberi? Quelli che prevedevano come esubero gli unici addetti allo spazzamento?”.
Secondo Nunzi, se si svuota l’accordo dei punti più importanti, “diventa facile intendere l’accordo stesso come un palliativo utile solo a tacitare creditori, mostrando la faccia democratica del risanamento per perseguire poi, in tranquillità, propositi si svendita delle Sot”.
“Via la maschera quindi – conclude il Segretario della Cgil Fp – se l’obbiettivo è vendere, l’Amministrazione si assuma la responsabilità di disdettare l’accordo; questo trascinamento sanguinolento della situazione non giova a nessuno, ma lascia trasparire metodi di agire politico che la città pensava di aver archiviato con le elezioni ma che, purtroppo, sembrano essere radicate nella politica locale in misura che và oltre la collocazione democratica o liberista. In alternativa chiediamo al Sindaco, all’Assessore ed al Consigliere, di comunicarci in tempi rapidi, anche per le vie brevi, se intendono assicurare la continuità degli incontri, a partire da quello fissato per oggi pomeriggio su Hcs,riconoscendone la validità e rendendoli efficaci”.