Grasso: “Assurdo imporre l’autorizzazione paesaggistica per tavoli e sedie”

CIVITAVECCHIA – Il Capogruppo de “La Svolta” Massimiliano Grasso critica duramente la decisione dell’ufficio commercio di introdurre l’autorizzazione paesaggistica a bar e ristoranti che vogliano richiedere l’occupazione temporanea di suolo pubblico, anche per meno di 120 giorni, per dehors, tavoli, sedie, tende e ombrelloni.
“Siamo all’assurdo – commenta Grasso – In un momento di crisi come questo il Comune, anziché cercare di incentivare il commercio e le attività produttive pare quasi che le studi tutte per creare ostacoli, inserire nuovi balzelli o rendere ancora più difficile la vita di imprenditori e operatori, con comunicazioni spesso volutamente generiche o incomprensibili, ed interpretazioni di norme che sfociano nel grottesco. In questo caso, infatti, ci sono ristoratori e bar che non sanno cosa fare, visto che di fatto si chiede loro di acquisire preventivamente l’autorizzazione paesaggistica per tavoli, sedie e tende o ombrelloni. Una autorizzazione che la Soprintendenza di solito esamina e rilascia dopo una istruttoria che dura alcuni mesi e costa diverse centinaia di euro e che riguarda strutture e realizzazioni un ‘‘pochino’’ più importanti di un tavolino o di una panchina”.
“Il problema – prosegue Grasso – riguarda la maggior parte degli esercizi commerciali, vista l’interpretazione restrittiva del «conforme parere dell’Ufficio Legislativo della Regione Lazio» recepito dal Pincio e che a questo punto dovrebbe applicarsi a tutte le occupazioni temporanee di suolo privato, pubblico o ad uso pubblico, anche per un periodo inferiore ai 120 giorni, nel raggio di 300 metri dal mare. Una cosa del genere accade solo a Civitavecchia, mentre negli altri comuni del litorale si continua ad operare come in precedenza. Inoltre, come se non bastasse, la conclusione della nota dell’Ufficio Commercio è perentoria: «Poiché il rilascio del titolo autorizzativo, per il posizionamento del dehors (è sufficiente una tenda o un ombrellone a far diventare tavoli e sedie dei dehors, ndr) è subordinato alla preventiva acquisizione dell’autorizzazione paesaggistica, la mancata indicazione degli estremi identificativi della stessa comporterà la dichiarazione di inammissibilità dell’istanza». Presenterò una interrogazione urgente per sapere se questa interpretazione della norma degli uffici comunali sia corretta e se ci sia modo di non uccidere definitivamente il commercio locale e quelle poche iniziative private che finalmente vanno in direzione di offrire dei servizi di accoglienza ai turisti”. (foto di Simone Cervarelli)