Città Futura: “Perché a La Spezia i cittadini vengono ascoltati e a Civitavecchia no?”

CIVITAVECCHIA – Dall’associazione politica Città Futura riceviamo e pubblichiamo:

La notizia che la segreteria nazionale del PD ha voluto incontrare i vertici dell’Enel per capire meglio i progetti di riconversione delle centrali di Civitavecchia e Montalto, unita alla presa di posizione dei sindacati CGIL prima e UIL subito dopo, che hanno richiesto di sospendere la conferenza dei servizi al fine di un necessario approfondimento anche con la popolazione, sono timidi segnali che qualcosa si sta finalmente muovendo nel dibattito pubblico. Enel, a sua volta, ha convocato i sindacati di categoria per presentare i progetti e le ricadute occupazionali connesse, precisando fin da subito che saranno garantiti gli attuali occupati, ma non gli attuali livelli, che invece scenderanno drasticamente.
Questi elementi, letti congiuntamente, dovrebbero stimolare ulteriormente un dibattito stagnante, dove tutto sembra già deciso in assenza di qualsivoglia coinvolgimento pubblico.
Negli altri 8 territori italiani sedi di centrali a carbone con analoghi processi in corso, la situazione è molto differente. Nel sito produttivo di Vallegrande a La Spezia, ad esempio, sede di un’altra centrale Enel a carbone, da tempo l’intera classe politica si sta confrontando con la popolazione, raccogliendo sensibilità e indicazioni, chiarissime fin da subito, di contrarietà ad una riconversione ancora basata sui combustibili fossili. Durante un vertice a cui erano presenti consiglieri e parlamentari della Lega, di Cambiamo, del PD, di Italia Viva e del M5S, è stato approvato un ordine del giorno bipartisan, in cui si dice chiaro e tondo no al carbone e no al gas, puntando decisamente su uno sviluppo legato al turismo e invitando l’ENEL a cercare altri territori per i suoi impianti. Il documento è stato poi votato all’unanimità a dicembre 2019 dalla Camera dei Deputati, nell’ambito del Decreto Clima e adesso pesa, eccome, sulla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale in corso.
Questo dimostra come una classe dirigente eletta dal popolo, pur non essendo obbligata a rispettare il vincolo di mandato, al popolo debba rispondere sempre e comunque: a La Spezia è avvenuto, a Civitavecchia evidentemente no. Da noi se qualcuno prova a parlare di energie alternative e nuove tecnologie (soprattutto di idrogeno), o viene ignorato dai soloni della politica (non pervenuti i deputati del territorio), o viene liquidato con fastidio, sufficienza e a volte anche con sarcasmo o, peggio, viene tacciato di incompetenza, proprio da coloro che sull’argomento hanno dimostrato nozioni alquanto approssimative (guardare la recente trasmissione di TRC con i consiglieri regionali per credere). Da una parte ci sarebbero i “visionari”, dall’altra i realisti. “Il confronto va bene, ma solo se non fa perdere tempo”….e poi “la conferenza dei servizi si può sospendere, ma vogliono sapere il motivo”.
Diecimila, di motivi.
Nonostante alcuni di questi “pragmatici” si siano finalmente espressi (a titolo personale, senza confronto con i propri elettori, appunto), continua a suscitare clamore il silenzio di partiti e istituzioni: abbiamo già avuto modo di segnalare l’assenza di una posizione definita da parte della Regione: eppure nel Lazio stanno per essere riconvertite a gas ben 2 centrali. Facciamo notare che il Presidente Zingaretti racchiude su di sé ben tre figure di enorme rilievo: Segretario del PD, Presidente di Regione e maggiore azionista del Governo in carica.
Decidere di non scegliere è una scelta. Tutti coloro che non si pongono il problema o non si dichiarano, siano essi partiti, sindacati, associazioni di categoria o singole figure istituzionali espresse dal territorio, sono compartecipi di questa scelta.
Siamo contro la riconversione a gas, ne abbiamo tutte le ragioni, ma accetteremo il risultato se dalla discussione prevarranno idee diverse dalle nostre. Ma che la discussione si faccia! Chiediamo solo approfondimenti sulle alternative, che ci sono e sono praticabili fin da subito e chiediamo che il territorio possa esprimersi sulle diverse opzioni in campo. Ai nostri rappresentanti chiediamo di non abusare del proprio ruolo e di non schierarsi a prescindere, senza aver favorito prima il confronto democratico.
Ricordiamo loro che non sono “gli eletti”, sono solo stati eletti”.

Città Futura Civitavecchia