CIVITAVECCHIA – Cassa integrazione e rischio licenziamento collettivo per i dipendenti della SEPORT, la società che gestisce l’igiene ambientale nel porto di Civitavecchia. La doccia fredda è stata comunicata nei giorni scorsi dai vertici aziendali ai sindacati, previa convocazione, a seguito della riduzione del canone 2021 da parte dell’Autorità portuale.
“I dirigenti aziendali non hanno escluso il ricorso al licenziamento collettivo nel caso la riduzione fosse confermata nel 2022”, riferisce in una nota la CGIL FP, che si è dichiarata “fermamente contraria sia al ricorso al FIS, sia alla malaugurata ipotesi di licenziamenti”. “La SEPORT – spiega il sindacato – è infatti una società sana, che continua a chiudere i bilanci in utile grazie sia ai lavori in appalto dall’Autorità portuale sia ai servizi alle navi, specialmente da crociera (la cui permanenza non si è interrotta neanche sotto lockdown per COVID-19). L’azienda sta inoltre investendo in termini di mezzi e di personale in nuovi settori, come la separazione dei rifiuti: va esclusa qualsiasi ipotesi di licenziamenti di personale stabile e formato per poi assumere personale precario meno costoso. La CGIL FP chiede quindi alla proprietà aziendale di rivedere le decisioni in merito, continuando a garantire l’attuale livello occupazionale e gli attuali servizi, anche per il decoro e l’igiene del nostro porto. Nei prossimi giorni saranno i lavoratori a decidere insieme ai sindacati le azioni da intraprendere per far tornare il lavoro al centro delle politiche aziendali”.
(foto d’archivio)