MANZIANA – Acqua con troppo arsenico e non potabile a Manziana, ma lo dice solo il sito internet del Comune. A denunciarlo il Circolo Carlo Giuliani “Rifondazione Comunista” il quale denuncia come da pochi giorni l’Istituto Superiore di Sanità ha comunicato al Comune di Manziana che le analisi delle acque destinate ad uso potabile presentano un eccesso di arsenico (13 ?g/l) rispetto ai limiti stabiliti per legge, a cui ha fatto seguito un’ordinanza di non potabilità pubblicata solo sul portale del Comune. “Secondo molti esperti – ricorda il Circolo – l’assunzione prolungata e permanente di acqua con alto tenore di arsenico (superiore ai 10 microgrammi) può portare ad una serie di notevoli disturbi cutanei, gastrointestinali, nervosi, sino a forme di paralisi, e tumori. La Commissione Europea ha stabilito conseguentemente il valore limite di 10 ?g/l (microgrammi per litro) per l’arsenico per assicurare che le acque possano essere consumate in condizioni di sicurezza. La Legge italiana recepisce questi limiti fin dal 2001. La mancanza di informazione e di dati puntuali in materia non ci permette neanche di stabilire se si tratta di un evento eccezionale, di una situazione endemica o, come riteniamo probabile, delle conseguenze di una sciagurata gestione dell’urbanizzazione e della gestione della cosa pubblica. – continua il Circolo Carlo Giuliani – A fronte dell’aumento della domanda d’acqua si è tentato di rispondere scavando di più con il ricorso a nuove pompe. Poco o nulla si è fatto per una gestione virtuosa, per evitare gli sprechi, per il controllo sugli usi agricoli dell’acqua potabile ecc.. Le conseguenze si sono viste in poco tempo: aumento della vulnerabilità del sistema, interruzioni del servizio e sua cattiva qualità, fino alla dichiarazione di non potabilità. Non siamo stati informati – incalza il Circolo – che il comune di Manziana non ha mai chiesto deroghe (come ha fatto per esempio il Comune di Bracciano) per permettere l’accesso al finanziamento regionale e realizzare i depuratori”.
Secondo il circolo del Prc la mancanza di informazione non ha permesso che i cittadini potessero attrezzarsi da soli o stare più attenti all’uso dell’acqua potabile. “Sia chiaro che questo episodio è figlio di una politica vigente a Manziana da molti anni a cui le varie giunte non hanno saputo o voluto dare alternative. Questa gestione – conclude il Circolo Giuliani – pone a repentaglio la gestione pubblica dell’acqua, che vogliamo mantenere, a fronte delle sempre presenti spinte alla privatizzazione che si ripropone dove la gestione è carente”.
Il Circolo chiede pertanto che sia data la massima visibilità all’ordinanza sindacale di divieto d’uso dell’acqua anche attraverso l’affissione di adeguati manifesti murali a firma del comune (come peraltro previsto nell’ordinanza stessa ma non realizzato), che l’accesso ai dati, anche pregressi, riguardanti la nostra salute e in particolare quelli sulla qualità dell’acqua sia garantito a tutta la cittadinanza, che le altre forze politiche, le associazioni e i movimenti considerino insieme a noi azioni, per esempio di autoriduzione delle bollette, a fronte di erogazioni d’acqua fuori specifica e che venga attivato un confronto pubblico sulle soluzioni da adottare.