Ladispoli. Mare inquinato, l’opposizione contro Grando: “Tardivo e inadeguato”

LADISPOLI – Piovono critiche sul Sindaco Grando dopo l’ordinanza che vieta la balneazione nella zona compresa tra la foce del Sanguinara e il castello Odescalchi. L’accusa dell’opposizione è quella di aver gestito male e in ritardo la problematica, con conseguenze sulla salute dei cittadini.

“Si è dovuto attendere la fine di agosto – dichiara in una nota il movimento civico Ladispoli Attiva – decine di casi di gastroenterite, qualche ricoverato in ospedale ed un rimbalzo sulla stampa nazionale per vedere finalmente emanata un’ordinanza di (temporaneo) divieto di balneazione. L’Arpa ha infatti finalmente sancito quello che da settimane tantissimi cittadini e semplici turisti denunciavano, colpiti da febbre e dolori all’apparato intestinale dopo aver fatto il bagno nel mare cittadino”. “Sappiamo benissimo che il sindaco Grando non ha responsabilità dirette sulla proliferazione del batterio, così come che la competenza in materia sanitaria sul nostro territorio è dell’ASL RM 4. Ma riteniamo tuttavia che ci siano invece enormi responsabilità nella gestione di questa emergenza, a partire dalla comunicazione ‘social’ di Piazza Falcone che ha evidentemente espresso considerevoli lacune in termini di presa in analisi di quanto stava accadendo, talvolta cercando di sviare eventuali responsabilità e addirittura rispondendo con arroganza verso le forze di opposizione e i giornali che giustamente iniziavano a sollevare dubbi e critiche. Si è parlato addirittura di ‘volere il male di Ladispoli’ mettendo in giro certe voci. Per non parlare infine della mappa di riferimento inclusa nell’ultimo post pubblicato sulla pagina Facebook del sindaco, che rappresenta in rosso un’area completamente diversa da quella indicata dalle analisi (riportando una zona già interdetta per legge alla balneazione, ovvero quella tra il fosso Vaccina e il Sanguinara)”.
“Riteniamo pertanto assolutamente inadeguata la risposta tardiva del Comune – proseguono gli esponenti di Ladispoli Attiva – e siamo sensibilmente costernati nell’apprendere con quanta leggerezza è stata presa in esame questa emergenza. Auspichiamo che tutta l’amministrazione comunale prenda atto della gravità della situazione e si impegni concretamente nell’individuare in tempi rapidi l’origine di tale emergenza affinché, anche a stagione balneare quasi conclusa, il nostro mare torni di nuovo sano e fruibile da tutta la cittadinanza”.

Sulla stessa linea il circolo locale del Partito Democratico, che allarga il discorso in generale alla gestione sanitaria della città da parte dell’Amministrazione Grando: “Ci sono momenti nei quali la capacità di gestire le situazioni difficili è la dote fondamentale di un amministratore pubblico. Un anno fa il Sindaco Grando non comunicò ai cittadini di un quartiere di Ladispoli che l’acqua era contaminata da batteri fecali, nonostante la Asl avesse comunicato l’allarmante e il grave risultato delle analisi. (Ricordiamo che su questa vicenda Grando è stato rinviato a giudizio dal Tribunale di Civitavecchia). Negli ultimi mesi la diffusione del virus Covid 19 è stata a Ladispoli quattro volte superiore alla media nazionale, ma nessun aumento dei controlli è stato messo in atto dal Sindaco quale autorità Sanitaria locale. Nelle ultime settimane la serie di allarmi e dubbi sullo stato delle acque marine è stato sottovalutato da un Sindaco completamente assente, sostituito da consiglieri senza nessun potere nell’ ambito della prevenzione della salute pubblica”. “E così – prosegue la nota del PD – l’Amministrazione Grando ha accumulato ritardi, confusione e approssimazione: il comunicato che ha dato notizia del divieto di balneazione, in una zona mai prima interessata negli anni passati da questa misura, è accompagnato da una piantina sbagliata. Peggio di così non si poteva fare, con il risultato di far crescere la rabbia dei cittadini, in particolare i turisti che si sono sentiti raggirati da chi avrebbe dovuto invece salvaguardare la salute pubblica”.