“Aumentare i biglietti del treno? Una presa in giro”

treno2CIVITAVECCHIA – Diciamoci la verità, per chi fa il pendolare, l’annunciato aumento degli abbonamenti, e dei biglietti ferroviari, ha un po’ il senso della presa in giro.
Sia chiaro, non perchè legato ad ideologie, secondo cui il biglietto deve essere gratuito; oppure perchè ai viaggiatori non si possono chiedere tariffe adeguate.
Ecco questo è il problema, ad un aumento dei biglietti, dovrebbe esserci un adeguamento dei servizi resi.
Ma così non è; i treni continuano ad essere sporchi, stracolmi, e inadeguati ad una utenza ,aumentata negli ultimi mesi  del 10%.
Il vero aspetto del problema è che non esiste la logica della responsabilità; per cui se, noi pendolari e utenti, dovessimo ringraziare chi ci fornisce un tale servizio, purtroppo non avremmo referente, stante lo scaricabarile tra regione e Fs, e perché no, mettiamoci pure il Governo.
Tutti infatti si lamentano per i tagli, dopo che si sono difesi sprechi, in campi forse più clientelari ed elettorali; ma tutti fanno  finta di non capire che il cuore del disservizio, è stata o una sottovalutazione dei problemi o, una vera demagogia politica.
Si vuole avviare lo sciopero del biglietto o praticare altre forme di protesta? Tutto va bene, purchè nel rispetto delle leggi.
Quello che però bisogna capire è che la fornitura dei servizi dei treni avviene sulla base di un contratto tra azienda e Regione.
Per cui o l’azienda FS, ad oggi offre un servizio pessimo, e quindi va sanzionata dalla regione (ci sono già dei precedenti in altre regioni), oppure il servizio richiesto dalla regione è un servizio non adeguato, e allora le colpe sarebbero di una cattiva politica.
Questo vorremmo sapere, capire, e a chi addebitare una qualità del viaggio non adatta ad un paese civile.
Il problema è di natura politica, e al di là di forme di protesta condivisibili e ormai irrinunciabili a queste condizioni, forse sarebbe necessario l’intervento della politica locale, dei comuni interessati, per tutelare i propri cittadini, obbligati a viaggi infernali. Dopo tante parole servirebbero fatti; purchè non ci propinino bugie e falsità e non ci si limiti a banali inaugurazioni.

Tullio Nunzi