CIVITAVECCHIA – 24, 25 e 26 Febbraio un grande appuntamento al Teatro Traiano, dove arriva “A cuore aperto.” Voci del 900, grandi voci d’autore: da Neruda a Sanguineti con due interpreti d’eccezione, Sergio Rubini e Giovanna Modellato per la regia di Carla Cavalluzzi, Domenico Starnone e Sergio Rubini.
L’opera nasce da un’idea: “Il cattivo soggetto”, che è un testo scritto per il cinema da Sergio Rubini, Carla Cavalluzzi e Domenico Starnone, sceneggiatori spesso dei film dello stesso Rubini. Si tratta di un racconto che avrebbe dovuto produrre una sceneggiatura, da cui poi il relativo film. Di quel progetto pertanto non è restato che quel testo iniziale che poi, a seguito della richiesta di un editore, è stato ampliato fino a trasformarsi in un racconto letterario scritto a sei mani e successivamente pubblicato. Chi è il cattivo soggetto? E’ don Lucio, prete bresciano in crisi mistica spedito al sud in una canonica di campagna; Mimì Festa, irresistibile farabutto meridionale; Odette, cantante incantevole ex fiamma di quest’ultimo. O è il Sud stesso, la terra in cui avviene l’incontro tra i tre, con la sua malia e la sua violenza; ed è proprio in questo continuo passaggio di stati d’animo che questo spettacolo vorrebbe calare il pubblico un reading che, come un film, coinvolga col suo racconto e le diverse suggestioni. In scena solo tre figure: Rubini narratore e interprete dei protagonisti maschili; un’attrice per le figure femminili e le melodie cantate da Odette e un musicista, Pierluigi Ferrandini.
Rubini è interprete di fama: esordisce sul grande schermo nel 1985 con “Figlio mio infinitamente caro”, a cui faranno seguito nel corso di un anno “Desiderando Giulia” e “Il caso Moro”. Nel 1987 interpreta il ruolo di Fellini giovane per la pellicola “Intervista di Federico Fellini”. Il primo ruolo da protagonista lo ottiene lo stesso anno nell’opera prima di Giuseppe Piccioni, “Il grande Blek”. Nel 1990 esordisce come regista con “La stazione”, film tratto da un’opera teatrale di Umberto Marino, cui seguono “La bionda” (1993), la commedia “Prestazione straordinaria” (1994), sul tema delle “molestie sessuali”, “Il viaggio della sposa” (1997), “Tutto l’amore che c’è” (2000), “L’anima gemella” (2002), “L’amore ritorna” (2004), “La terra” (2006), “Colpo d’occhio” (2008) e “L’uomo nero” (2009). Con Gabriele Salvatores lavora nel film “Nirvana” (1997), “Denti” (2000) e “Amnèsia” (2002). Ed, inoltre, lavora con Giuseppe Piccioni (“Chiedi la luna”, 1991), Carlo Verdone (“Al lupo, al lupo”, 1993), Giuseppe Tornatore (“Una pura formalità”, 1994), Pino Quartullo (“Storia d’amore con i crampi”, 1995), Francesca Archibugi (“L’albero delle pere”, 1998), Anthony Minghella (“Il talento di Mr. Ripley”, 1999), Alessandro Piva (“Mio cognato”, 2003), Giovanni Veronesi (“Manuale d’amore”, 2005, e “Manuale d’amore 2”, 2007), Alessandro D’Alatri (“Commediasexi”, 2006), Vincenzo Salemme (“No problem”, 2008), Susanna Nicchiarelli (“Cosmonauta”, 2009), Riccardo Grandi (“Tutto l’amore del mondo”, 2010). .
Sergio Rubini e Domenico Starnone sono due vecchi amici, uniti dalla passione e dalla stima reciproca. Starnone, eclettico scrittore partenopeo, è un ex insegnante .Autore di racconti sulla vita scolastica come “Ex cattedra”, “Il salto con le aste”, “Segni d’oro”, “Fuori registro”, “Eccesso di zelo”. O anche “Denti”, da cui Gabriele Salvatores ha tratto il film omonimo. Nel 2000 ha vinto il premio strega con “Via Gemito”. Nella sua prolifica carriera ha scritto anche sceneggiature cinematografiche e teatrali come Sottobanco.
Simone Pazzaglia