“Ma davvero la Statua del bacio deve essere il simbolo di Civitavecchia?”

CIVITAVECCHIA – Dalla storica Roberta Galletta riceviamo e pubblichiamo:

“Sono trascorsi 10 anni da quando nel 2012 ho ideato le visite guidate all’interno del Cimitero Monumentale della nostra città.
Da quel momento, ogni anno ho sempre organizzato questi eventi sperando davvero che qualcosa cambiasse, chiedendo a tutti di intervenire almeno con il minimo indispensabile per ripristinare almeno la parte comunale dell’Emiciclo degli uomini illustri.
E oggi, dopo aver visto questo, dopo aver ricordato proprio il 4 novembre i nostri giovani civitavecchiesi, di cui sappiamo tutto e non sono ignoti, deceduti per la causa della Prima Guerra Mondiale e che sono ricordati in quel monumento e dopo aver appreso la notizia della prossima intitolazione al Milite Ignoto di una parte del piazzale degli Eroi, non sono riuscita a trattenere le lacrime.
Per la rabbia di vedere la Memoria della nostra città e di chi ha dato la propria vita per il nostro Paese offesa in questo modo.
Non date la colpa a chi lavora nel Cimitero e per il Cimitero.
Avete chiesto e impegnato 35.000 euro per l’affitto, di un solo anno, tra l’altro, di un simbolo COMPLETAMENTE sganciato dalla storia della nostra città, che ha invece tanti personaggi che sono diventati simboli nel corso di due secoli con l’opera della loro vita, conosciuti e stimati dal mondo e nel mondo e che riposano nel nostro Cimitero, Luigi Calamatta, al quale il re francese Napoleone III ha conferito nel 1855 la Legion d’onore, la più alta onorificenze conferita dalla Francia, Alessandro Cialdi e Padre Alberto Guglielmotti le cui opere sono lette e studiate nelle scuole di marineria di tutto il mondo, le cui tombe e statue stanno cadendo a pezzi.
Chi decide cosa e chi può essere il simbolo di Civitavecchia se nel vuoto di una distesa di betonelle costata al nostro Comune sei milioni di euro ci mettete una statua gigante che ovviamente colpisce solo per la sua gigantesca presenza alla nostra comunità alla quale per la Marina avete dato solo la ruota panoramica e la Sagra della Cozza?
Perché non avete ascoltato le tante persone che nel corso degli anni hanno invece proposto altro? Tra cui la statua del fondatore della nostra città l’imperatore Traiano? O di Nettuno? O l’utilizzo dell’immenso spazio della Marina come una galleria di opere d’arte tra cui anche la statua del Bacio ma che deve poi lasciare il posto ad altre opere e non diventare il simbolo della nostra città?
Potreste imparare dai migliori di noi, come Ladispoli, dove hanno messo da pochi mesi una statua del grande pittore italiano Caravaggio al quale hanno anche intitolato il corso principale solo perché questo pittore è sbarcato nell’estate del 1610 a Marina di Palo restandovi poche ore tra l altro perché posto in stato di fermo, prima di tornare a Porto Ercole per recuperare le sue opere e dove è poi morto?
Mi fate veramente orrore.
Per il pressapochismo, la superficialità e la sciatteria con cui pretendete di decidere del futuro di tutto noi.
Che passa anche e soprattutto attraverso i suoi simboli”.

Roberta Galletta