VITERBO – “Il disegno di legge di Stabilità per il 2016 presenta, nel complesso, un carattere espansivo, mirando a stimolare l’economia sia sul lato della domanda che su quello dell’offerta. Positivo che sia stata imboccata la strada della riduzione delle tasse. Alcune misure devono essere però rafforzate, altre, pur urgenti, mancano. Lavoreremo affinché nel passaggio in Parlamento si apportino le necessarie correzioni e siano inseriti tutti quei provvedimenti che possono avere un impatto positivo sull’economia”. Così Angelo Pieri e Luigia Melaragni, rispettivamente presidente e segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia, si esprimono sulla manovra del governo per il prossimo anno, sottolineando che nel disegno di legge sono state accolte importanti proposte formulate dalla CNA.
Disco verde, dunque, all’attesa (e per nulla scontata) proroga delle agevolazioni per gli interventi di ristrutturazione edilizia, compreso il “bonus mobili”, e di riqualificazione energetica al 31 dicembre 2016, e ad una detrazione nuova di zecca, pari al 50 per cento delle spese sostenute da giovani coppie, nel 2016, per acquistare mobili ad arredi di unità immobiliari adibite ad abitazione principale.
La CNA incassa altresì l’incremento della franchigia Irap da 10.500 a 13.000 euro; la proroga del blocco dell’aliquota contributiva al 27 per cento per i lavoratori autonomi iscritti alla Gestione separata Inps per il 2016; l’introduzione del superammortamento, con deduzione pari al 140 per cento degli investimenti in beni strumentali nuovi effettuati dal 15 ottobre 2015 al 31 dicembre 2016; l’esonero contributivo per incentivare le assunzioni o le trasformazioni a tempo indeterminato effettuate nel 2016, nella misura di 3.250 euro su base annua per 24 mesi e il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga; la revisione del regime forfettario per i contribuenti cosiddetti “minimi”; l’allentamento del patto di stabilità interno degli Enti locali.
Di interesse per le micro, piccole e medie imprese anche altri provvedimenti, come il rimborso dell’Iva per i crediti non riscossi o il sostegno, mediante finanziamenti agevolati assistiti da garanzia dello Stato, nel caso di danni al patrimonio privato e alle attività produttive causati da eventi calamitosi.
Fin qui, le luci. “Restano però inascoltate – osservano Pieri e Melaragni – istanze tutt’altro che irrilevanti: la tassazione del reddito delle imprese in contabilità semplificata secondo il “criterio di cassa”; l’istituzione dell’Imposta sul Reddito delle Imprese (Iri); la soppressione dei meccanismi perversi del reverse charge e dello split payment; la riduzione della ritenuta d’acconto dall’8 al 4 per cento, trattenuta dalle banche, sui bonifici per il pagamento degli interventi di riqualificazione energetica e ristrutturazione degli edifici. Disattese, ancora, le richieste finalizzate alla piena deducibilità dell’Imu dal reddito d’impresa e dalla base imponibile Irap, oggi deducibile del 20 per cento solo dal reddito d’impresa, così come all’esenzione degli immobili invenduti dalla Tasi e delle aree edificabili di proprietà delle imprese edili da Imu e Tasi”.
“Il mondo dell’artigianato e della piccola e media impresa ha bisogno di queste misure, tutte importantissime eppure completamente accantonate. Ci auguriamo – concludono il presidente e la segretaria della CNA – di riuscire ad ottenerne l’inserimento nella manovra durante l’iter parlamentare. La partita è aperta”.