“Una favola dell’orrore targata Colao e Soci”

CIVITAVECCHIA – Lettera in Redazione di Gioia Re.

“Calma piatta in città e dintorni. In termini bellici, armistizio.
Non si può continuare a vivere nella paura del contagio trascurando tutto il resto. La ASL, in via Etruria, ha ritenuto necessario autorizzare sedute ambulatoriali con psicologo in ascolto, pronto a lenire i danni dell’operazione contenimento, contagi multipli familiari, angoscia permanente da portafogli vuoti. Luci e ombre sul fronte RSA, attaccato da decreti, ordinanze di isolamento totale nessun positivo al Bellosguardo, meta da qualche giorno di rientri con passaporto di negatività.
Assente ingiustificato, il grande escluso dell’emergenza Covid, (corpo parentale). Tutti sembrano aver dimenticato che la medicina più efficace nei soggetti di quarta età, è l’ossigeno affettivo.
Il sorriso di un figlio, la rassicurazione di non essere abbandonati vale più dello specialista del pensiero.
Nello statuto delle RSA la presenza dei parenti è certificato di garanzia per la permanenza dell’ospite.
Ripresa lenta negli ospedali, migliaia e migliaia le prenotazioni, tra arretrato e nuovo ancora da definire.
Gli interventi? Garantite solo le urgenze. Il Coronavirus da mesi nell’hit parade dei decessi, ha messo al tappeto altri gravi patologie.
Il S. Paolo super affollato in tempi normali per l’invasione dell’hinterland (colpa dei tanti nosocomi chiusi da Zingaretti nell’operazione risparmio), zoppica a riprendere quota.
Passo lento anche al Policlinico Gemelli dove gli operatori aggrediti da centinaia di telefonate, si abbandonano a licenze gratuite “Signò che ie devo da di, quelli non se fanno acchiappà. Corrono dietro ai privati, nun ie frega niente der popolo. Se si continua de sto passo dovremo annà a Rocca Cannuccia per gli appuntamenti.”
Lui, il Governatore regionale, atleta dell’intervista racconta con sorriso amabile la nascita di progetti straordinari, dopo l’app. immune anche microchip, sotto pelle, riconoscimento facciale abolizione del contante insomma targati, etichettati, vaccinati, inquadrati come tanti giovani soldati, vittime involontarie di una guerra gestita da influencer (indirizzatori delle nostre vite).
Una favola dell’orrore targata Colao e Soci”.

Gioia Re