CIVITAVECCHIA – Sale, soffia il vento del cambiamento, sono elezioni che danno un segnale chiaro perchè è molto più di un successo elettorale, la valanga che ha travolto le speranze berlusconiane è andata oltre le previsioni piu ottimistiche, azzardate, da Novara a Cagliari, a Trieste, Mantova e Pavia, ha vinto il centrosinistra unito, ha vinto l’Italia che non si rassegna ad un paese trasformato in un circo “barnum” con ballerini, acrobati, clown, per ossequiare il “Re Sole”. Ha vinto il rifiuto degli italiani del parlamento italiano trasformato in un intollerabile soq dove tutto è possibile, dove tutto ha un prezzo.
Ha vinto il centrosinistra, a dimostrazione che, quando prevale lo spirito unitario i risultati arrivano, ma è altrettanto vero che queste elezioni hanno dato un segnale importante in pratica vince il cambiamento, la discontinuità, rispetto ad un passato fatto pratiche autoreferenziali dei partiti, di candidati calati dall’alto in ossequio agli equilibri partitici.
Le vittorie di Cagliari, Milano, Trieste, Mantova e Pavia ci dicono questo, se ce ne fosse stato bisogno che le primarie sono lo strumento più trasparente per i percossi decisionali perché le vincono i migliori.
Vincono i candidati che rappresentano, che sono, l’espressione dell’elettorato, e non il risultato delle logiche arcaiche e degli equilibri delle segrete stanze, perché propongono programmi chiari e trasparenti, vincono i candidati come Pisapia a Milano che riescono a coinvolgere ampi strati della popolazione sulla condivisione di un programma, su un’idea alternativa alla destra di città. Vincono candidati come Zedda che in nome della lotta alla precarietà e alla disoccupazione è riuscito a ridare speranza in un futuro migliore a chi aveva rinunciato al proprio.
Vincono le persone perbene, coerenti, come De Magistris che non ha paura di dire quello che pensano, che in nome della legalità, della rinascita è riuscito a coinvolgere, a rappresentare la Napoli che non si rassegna né alla “monnezza” in tutti sensi politica e non e né alla camorra.
C’è un filo conduttore che unisce il meraviglioso fine settimana di questo Maggio e che va oltre i risultati, ha vinto la “rivoluzione” delle proposte, delle idee, del cambiamento, del rinnovamento della politica, della legalità, del rispetto delle regole contro la politica della paura, dei furbi, della prepotenza, dell’amico del “giaguaro”, del mi manda Picone.
Il Pd ha vinto certo, perchè 24 dei 29 sindaci di capoluoghi e presidenti di provincia ottenuti dal centro sinistra sono stati espressi dal Pd, ma dove non rinnova e si affida alle vecchie e desunte “nomenclature” perde, come a Napoli pagando a caro prezzo per gli errori amministrativi e politici dei “califfi “. Dall’elezione emerge un dato essenziale, si vince con candidati che hanno idee forti e discriminanti, le ambiguità non pagano, gli elettori preferiscono le scelte chiare.
Spero che lo abbia capito anche il Pd della mia città, uscito dal congresso in una situazione di unità ma sostanziale regressione sul piano politico, un dejavu che rappresenta in effetti una “restaurazione” di antichi vizi di autoferefenzialità, di segrete stanze, di “ristrette”.
D’altro canto è proprio il Pd, il più “bisognoso” di trasparenza, di proposte programmatiche trasparenti e chiare visto l’ambiguità dell’azione politica recente (Acea, Privatizzazioni comunali, ambiente) per citarne qualche esempio, in questi ultimi mesi il Pd si tiene a debita distanza dai problemi “veri” che toccano che incidono in maniera determinante nelle vita dei cittadino, le istanze programmatiche sono state sostituite con arcaici tatticismi di ancien regime, di ambiguità programmatiche, di astruse e francamente irrilevanti battaglie di facciata che i cittadini non comprendono.
Dobbiamo far tesoro dai risultati di queste elezioni perché i messaggi sono chiari vinto con queste elezioni i messaggi forti a favore della legalità e della questione morale, sul ruolo della speculazione immobiliare, della rendita, del consumo di suolo, del valore dell’ambiente e del paesaggio, del lavoro, ridare la speranza nel futuro ai giovani, che fanno la differenza fra il pensiero di destra e quello di sinistra nel progetto di trasformazione delle città e di un modello alternativo a quello la destra sta realizzando nella nostra città
Edmondo Cosentino – Direzione Pd Civitavecchia