“Ma sono gli stessi di Imperia???”

portoCIVITAVECCHIA – Leggendo della conferenza stampa del sindaco, mi è venuta in mente la scena di Charlie Chaplin fa il grande dittatore quando gioca con il mondo. Un colpetto su, poi quando torna giù un colpetto là, piroetta, et voilà e il gioco è fatto. Così il nostro. I sili giù, l’Oceanario là, il porto turistico lì, et voilà e il gioco è fatto.
Ma chi dovrebbe costruire questo porto? Per caso il gruppo “Acqua Marcia” di Caltagirone, insieme al gruppo “Cozzi Parodi”? Ma per caso sono gli stessi che hanno costruito il porto turistico di Imperia? Con il beneplacito dell’ex ministro Scajola. Si proprio quello che non sapeva chi gli aveva pagato casa. Che Repubblica di Genova, di ieri, 25 novembre, riporta la notizia che è indagato per associazione a delinquere proprio per la costruzione del porto. Ma per caso è la stessa “Acqua Marcia” che sta costruendo il porto turistico di Fiumicino, dove i lavori sono stati fermi fino a inizio di Novembre, perchè la società appaltatrice non pagava le ditte subappaltanti? E a questi è stato regalato il cuore di Civitavecchia per costruire un porto per mega yacht da 30 mt su.”Determinerà un incremento di occupazione qualificata”. Così dice il Sindaco. Ma lo sa, il Sindaco, che i cantieri che costruiscono mega yacht, non molleranno mai l’osso. Nel senso che i lavori di manutenzione di queste barche li continueranno a fare nelle loro località di riferimento. Fiumicino, Viareggio, La Spezia, ect. Ma lo sa il Sindaco che gli armatori di questi mega yacht, non faranno mettere le mani sulle loro barchette a nessun altro che non siano i cantieri originari di costruzione, se non altro perchè nessuno conosce la barca meglio di loro che l’hanno costruita. In realtà per risollevarsi dalla crisi nera dove sono precipitati tutti gli artigiani e operatori nautici del litorale che và da S. Marinella a Tarquinia, ci vorrebbero ordini di lavoro su barche che vanno dagli 8 ai 18 mt, che sono le barche che portano lavoro alla nautica locale.
Ci viene da immaginare questo nuovo porto al centro della città, come un grosso parcheggio di mega yacht. Il ricavato della sosta andrà a beneficio della società privata, appunto che gestirà la Marina. Indovinate chi sarà? E nulla rimarrà alla nostra città. E’ stato svenduto un pezzo storico importante della città senza nessun beneficio per questa.. I ricchi armatori verranno ad imbarcarsi qui, per poi navigare verso lidi più accoglienti. Non è molto invitante dare fondo alla propria ancora, all’ombra della ciminiera di Torre Nord.
Poi, finalmente, arriva, ne sentivamo proprio il bisogno. Il mega progetto Italia. Se non sono mega, non ci piacciano. Adesso ha cambiato nome da Asia o Cina è diventato Italia. Avevamo l’ultimo pezzetto di costa fruibile. La Frasca, l’ultimo polmone verde della città, dove ancora i civitavecchiesi praticano attività ricreative. E invece via. Effettivamente è brutto vedere su una costa tutta cementata, uno slargo verde che ancora resiste. Ma che aspettiamo, togliamolo no? D’altronde anche il bosco di 40 ettari, che dovevano fare lì, come da accordi, non si fa più. Loro quando fanno gli accordi, li rispettano tutti. Guai a dire il contrario. E allora via. Anche questo, porterà sviluppo e tanta occupazione a Civitavecchia come non la avevamo mai vista. E sì perchè i mari di tutto il mondo saranno solcati da 250 navi di nuova generazione. Ma chi le farà? La Fincantieri, che sta tagliando posti di lavoro? E tutte queste navi porteranno a Civitavecchia circa 13.000 containers di merci a testa. E si, la crisi non esiste. Invece la crisi esiste, e la gente non consuma più come prima, e quindi la produzione di beni non è più come prima e le merci non circolano più come prima o non circolano per niente. A paroloni possiamo muovere mari e monti, ma solo a parole, perchè nei fatti possiamo solo fare cattedrali nel deserto che non serviranno a nessuno, se non a far fare grossi profitti ai soliti noti. E allora va bene. Vuol dire che insieme ai posti di lavoro che ancora stiamo aspettando dalla riconversione a carbone della centrale e ai posti che dovevano venire con la fabbrica del pesce congelato della Panapesca, inizieremo ad aspettare anche i posti di lavoro che verranno dalla centrale a biomasse di Torre Sud, dal porto per mega yacht e dal progetto Italia.
Che ci voleva? Un porticciolo lì, un Oceanario là, la piattaforma su la centrale giù, et voilà e il gioco è fatto. Grande mago.

Maurizio Rocchi