“In questa campagna elettorale serve un codice etico”

comuneCIVITAVECCHIA – Un tempo un politico della prima Repubblica aveva definito la politica sangue e……
Che la politica non sia attività da mammolette, credo che sia sotto gli occhi di tutti, che la politica sia ormai assai lontana dal sentire comune è altrettanto evidente.
Dico questo, prendendo spunto da alcune polemiche, personali, private, un po’ fangose, scaturite in questo periodo da alcune forze politiche.
Lo faccio dopo alcune prese di posizione di candidati, e lo faccio non come presa di distanza, spesso sinonimo di civetteria non priva di spocchia, né tanto meno per essere politicamente corretto; lo faccio, essendo anche io in parte coinvolto in questa campagna elettorale, e nel passato in situazioni simili, semplicemente perché penso che in momenti critici come questi, in una situazione di crisi grave e con un futuro incerto, sia necessaria da parte della politica, spesso smarrita in dispute faticose e nelle evanescenti risse, un supplemento di responsabilità.
Vanno bene scontri, vanno bene litigi, ma possibilmente su progetti politici, su programmi, su idee.
Una classe politica intenta a rovistare nei letti o nelle borse o nel privato delle persone, darebbe la sensazione di uno spaventoso vuoto di idee e di progetti; stormi di parole non pacate, riferimenti a scandali di ogni sorta, liti ossessive darebbero la sensazione e l’impedimento di occuparsi dei problemi della gente.
Non mi sono mai piaciuti Catoni o moralisti, ma in questo momento per la città servono programmi politici convincenti, che tentino di dare risposte di fronte ad un disagio sociale accentuato; la politica è obbligata a riflessioni ampie ed approfondite.
Quindi ci si dia un codice etico, basato sul rispetto dell’avversario, riconoscimento della legittimazione della controparte, che non è un nemico, rispetto della diversità e dei pareri, scontro duro sui programmi; no a radicalismi estremi, intolleranze personali, no a fanghi e veleni, no alla speranza di un salvifico intervento della ghigliottina, rispetto ad un democratico voto.
Una cattiva politica, litigiosa e parolaia produce schede bianche, mentre invece, mai come ora Civitavecchia ha bisogno di democrazia.

Tullio Nunzi