“Il Terzo settore è ancora sottovalutato”

Roberto SanzoliniCIVITAVECCHIA – Due notizie odierne: il Pd che incontra gli abitanti di San Gordiano e lo sfratto delle associazioni. Due notizie diverse tra loro ma con filo rosso che a mio avviso le accomuna.
Nella prima si legge che gli abitanti chiedono il restauro del casale inserito nel parco per farne un centro di aggregazione sociale, il Pd chiede una maggiore attenzione al parco Yuri Spigarelli frequentato da famiglie e bambine. L’articolo riporta che il casale “per anni ha ospitato la sede dell’Arci”; l’inesattezza non è trascurabile o figlia di un lessico superficiale: l’Arci non è stato ospitato nel casale, l’Arci ha realizzato il centro sociale nel casale ex stalla!
L’Arci ha restaurato il casale con anni di lavoro di cittadini associati, di volontari, e vi ha realizzato i progetti ove centinaia di bambini, di anziani, di disabili, di immigrati e migliaia di cittadini hanno partecipato ed operato!Ha ospitato decine di associazioni senza mai discriminare nessuna attivando quindi un centro di vita democratica. E’ stato un “bene comune” realizzato con la forza di un’associazione seria e motivata fatta di cittadini che hanno il senso di una comunità e oggi questo bene viene nuovamente richiesto dai cittadini.
L’altra notizia è sullo sfratto delle associazioni: il Pd critica la scelta del Pincio, le associazioni coinvolte vengono definite benemerite, gli spazi usati sono più adatti agli uffici comunali, si suggerisce di mandarli presso locali inutilizzati a San Liborio.
Tanto buonsenso e solidarietà (lodevole) nella seconda notizia, così come ignorare l’impegno di un’Associazione a realizzare un’essenziale struttura sociale per un quartiere nella prima lasciano trasparire una concezione riduttiva dell’associazionismo visto come un fenomeno complementare alla vita di una comunità, un fenomeno da dopolavoro e del tempo libero e/o, di chi non ha altro da fare e quindi trova un impegno per se o per il proprio tempo libero.
Qualche volta si riconosce anche una funzione utile o opportuna ma niente di più.
Questa visione riduttiva dell’associazionismo purtroppo è radicata in tanta classe politica locale fortemente arretrata rispetto a più avanzate livelli di consapevolezza e di cittadinanza dell’associazionismo che si registra in larga parte del paese e che mutua dall’Europa una legislazione avanzata e troppe volte disattesa.
Non intendo sciorinare le Leggi Nazionali e Regionali che inquadrano il ruolo le funzioni del Terzo Settore nei vari campi della vita di una comunità ma mi rendo disponibile a aiutare chi volesse informarsi in tal senso ; sono certo che la puntuale adozione delle leggi vigenti farebbe fare un grande salto in avanti non alle Associazioni ma alla città nel suo insieme di comunità dispiegando e valorizzando la potenzialità della cittadinanza attiva. Questo è un compito della Politica.
Civitavecchia è una città civile con straordinari cittadini in tanti campi, credo che se fossimo in una città politicamente evoluta da tempo la Steiger sarebbe stata restaurata e utilizzata da organizzazioni sociale del terzo settore e no-proft (Associazioni di promozione sociale, di volontariato , cooperative sociali) che vi avrebbero svolto attività culturali, sociale, produttive ecc. ;idem per Le Carcerette, l’ex Mattatoio, il Pirgo, ecc. ma non si cercano soluzioni in tal senso.   Perche? Quanta economia sociale si sarebbe messa in circolazione!
Suggerisco di andare a vedere in Umbria, in Toscana, ma anche nel Lazio (per non andare lontano) quanti casali, edifici, castelli (!), sono stati affidati a organizzazioni del Terzo Settore che hanno canalizzato finanziamenti pubblici perfino europei  per costruire strutture sociali gestite democraticamente e con controllo ed indirizzo delle Istituzioni Locali.
Cito due esempi di strutture di proprietà pubblica gestite da Associazioni efficienti e di utilità sociali anche nella nostra città: la prima  il casale del  parco di san Gordiano ove l’Arci, con una lungimirante e allora ardita scelta del Comune nel 1988 ha potuto costruire un Centro Sociale per 19 anni; la seconda è la Caserma Menabrea ove l’associazione Il Ponte svolge l’attività sociale nota a tutti.
La prima tutti sanno la fine che ha fatto, alla seconda faccio i migliori auguri che a qualcuno non venga in mente di metterci qualche ufficio pubblico. 
Questa mia nota non intende polemizzare ma vuole essere un contributo perché si avvii un rapido ripensamento sul tema della vita della comunità di Civitavecchia e lancio un invito per una discussione ampia (non un mero incontro-dibattito) sul ruolo, potenzialità e agibilità del Terzo Settore nella città.
 
Roberto Sanzolini – Presidente Arci territoriale Civitavecchia