“Basta cemento”

cementoCIVITAVECCHIA – Basta. Basta cemento. La natura parla e bisogna ascoltarla. E’ chiara e lo è da tempo orami. Non si può continuare a fare orecchie da mercante. Il territorio non può essere più sacrificato al Dio cemento. Pena quello che succede. Alluvioni e morti e relativi costi. In vite umane e danni pubblici. E sì perchè i danni sono pubblici. Li paga la collettività. I guadagni invece sono privati. Se li pappano i costruttori e i loro amici. E’ sempre la solita storia. Stiano tranquilli i costruttori. Il lavoro c’è. Bisogna mettere in sicurezza tutto il territorio nazionale. Le scuole fatiscenti, i palazzi che hanno bisogno di manutenzione, il patrimonio archeologico. Sviluppare l’edilizia antisismica e poi manutenere e recuperare l’edilizia popolare. Non ce bisogno di fare la TAV e il Ponte sullo Stretto. Non ce bisogno di costruire ancora a Civitavecchia.
Ma che fa questa nuova Giunta. Vuol dare seguito ai piani della Variante 29 di memoria Moscheriniana. Ma non si era opposta quando governava Moscherini? E la discontinuità e il rispetto del programma? Carta straccia?
E i parchi che vogliono privatizzare? Ma non si erano fatte le assemblee nei parchi, dove dicevamo che dovevano rimanere pubblici? E che fa questa Giunta liquida l’Assessore Galletta, una di quelli che si da veramente da fare per la città, con un sbrigativo “sono intemperanze giovanili”. Pure lei a 41 anni, una bambocciona. E la Marina adesso, improvvisamente, non ha più vincoli. E chi lo dice? Un ex funzionario che ha scoperto in un baule in soffitta una vecchia ordinanza. Almeno cos’ dicono. Mah. E l’acqua. Il sindaco si ricorda che tutti gli Italiani e quindi anche i Civitavecchiesi, hanno sancito con la vittoria dei Referendum sui Beni Pubblici, che l’acqua deve rimanere pubblica?Senz’altro se lo ricorderà. E poi perchè nominare delegato all’Urbanistica, l’architetto che ha progettato il palazzo di Via Adige. A proposito, quando facciamo sparire quell’obbrobrio del monumento a Bacco Tabbacco e Venere. O deve essere il simbolo del gattopardismo. Insomma io penso che sta finendo un vecchio modo di fare politica. Siamo al capolinea. Un ceto politico che si può permettere di non rispettare gli impegni presi in campagna elettorale non è più tollerabile. Non dovremo aspettare molto. Il 10/11 Febbraio arrivano le elezioni regionali, a seguire le politiche. Oppure tutte insieme se le accorpano. L’onda sta montando. Ne vedremo delle belle. Si salvi chi può.

Maurizio Rocchi