CIVITAVECCHIA – A distanza di pochi giorni la Finanza ha sequestrato altri 10.000 ricci di mare, raccolti abusivamente. L’attività di servizio è stata svolta nella notte tra il 30 ed il 31 dicembre 2016 dai militari dalla stazione navale di Civitavecchia nel tratto di costa a nord del litorale romano, nelle acque antistanti Prato del Mare, dove è stata intensificata la sorveglianza durante il periodo natalizio.
Nella notte di venerdì, pattuglie automontate della stazione navale del corpo hanno individuato tre sub in immersione, che stavano praticando la pesca di ricci di mare in maniera abusiva con l’utilizzo di autorespiratori.
Nella circostanza, i sub ne avevano raccolti, senza alcuna autorizzazione, oltre 10.000 esemplari, quantità oltremodo eccedente il limite massimo previsto dalla vigente normativa che è stabilito in cinquanta ricci di mare per singolo pescatore.
Ai subacquei, di origine pugliese, sono state sequestrate le attrezzature utilizzate per l’immersione, unitamente al notevole quantitativo di ricci che, ancora vivi, sono stati successivamente reimmessi in mare.
Nei confronti dei responsabili sono state contestate le violazioni di legge alla disciplina della pesca marittima che delinea i limiti della raccolta degli echinodermi in questione e comminata una sanzione amministrativa pari a 6.000 euro.