CIVITAVECCHIA – “UGL ha indetto questa conferenza per fissare il principio che nessuno di questa organizzazione sta cercando di cambiare le carte in tavola o di disconoscere il percorso avviato come qualcuno cerca di far intendere”: è così che Fabiana Attig, Segretaria Confederale della sede di Civitavecchia di UGL, ha introdotto la conferenza stampa tenutasi stamani presso la sede del sindacato in largo Plebiscito, per fare luce sulla vicenda del trasferimento dei lavoratori di HCS in CSP che fa parlare la nostra città ormai da mesi.
“Noi non abbiamo mai ritirato la firma dall’accordo – ha dichiarato – visto che eravamo convinti della bontà di quell’accordo a tutela dei lavoratori. Un’ipotesi di accordo, peraltro, che abbiamo sempre definito inutile, in quanto tutto il procedimento era già stato operato dal tribunale, come testimonia la relativa sentenza e la documentazione di CSP dove appare esplicitamente la dichiarazione di accollo di tutti i dipendenti. Abbiamo confidato nella pubblica amministrazione che si è rivelata solo foriera di menzogne. Noi volevamo capire la condizione di ogni lavoratore e, nonostante le numerose richieste che abbiamo inoltrato sin dall’inizio, abbiamo ricevuto tutta la documentazione legale solo a luglio, quando questa era stata redatta già ad aprile. Abbiamo ribadito più volte il ruolo illegittimo della commissione che era stata istituita, che non si parlava di conciliazioni, perché queste intervengono per dirimere una controversia, qui invece il passaggio era regolato in modo chiaro e naturale dalla legge stessa, incontrovertibile. Io non ho firmato in qualità di conciliatrice perché si tratta di atti transativi e ho dato questa comunicazione per non danneggiare i lavoratori e renderli consapevoli. Il 29 giugno abbiamo mandato una posta certificata a sindaco, HCS e a De Leva per chiedere che fosse espresso un parere di legittimità legale sulla procedura che si stava applicando, ribadendo che come UGL non potevamo entrare nella commissione non avendo gli strumenti giuridici idonei per determinare il destino dei singoli lavoratori. La commissione è andata avanti comunque con le alte organizzazioni sindacali, continuando a mandarci convocazioni, ma noi abbiamo rifiutato affermando che se non fosse arrivata la dichiarazione di legittimità non avremmo partecipato”.
“Nel frattempo – ha proseguito – a fine luglio abbiamo ricevuto la documentazione legale, grazie alla quale ci siamo resi conto che era tutto inutile perché il Tribunale aveva già deciso del trasferimento. Ce ne siamo andati dalla commissione facendo le nostre rimostranze, nel frattempo alcuni nostri dipendenti hanno sporto una formale denuncia e noi li tuteleremo in tutte le sedi. I dipendenti stanno continuando a ricevere dai membri della commissione convocazioni, telefonate e minacce di licenziamento. Io vorrei dire a chi sta imperversando sui social lamentandosi per la situazione, che il prossimo che si permetterà di dire ancora una volta ‘vergognoso’ riferendosi al nostro lavoro, sarà oggetto di una formale denuncia per diffamazione, a nome non mio, ma di una organizzazione che ha sempre e solo voluto tutelare i lavoratori e i cittadini, che sono la stessa cosa. Ci tengo a ricordare che i lavoratori di HCS sono cittadini pagano le tasse locali e un’organizzazione che vuole difendere i cittadini non dovrebbe tralasciare questo aspetto; laddove vi è un sopruso si dovrebbe chiedere l’intervento della legge per regolarlo. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la telefonata di un lavoratore di Città pulita che ha chiamato personalmente gli iscritti di UGL minacciandoli con un ‘vai a firmare altrimenti ti licenziano'”.
“Questo reato – ha concluso la Attig – continua ad esserci tutt’ora, nonostante gli esposti e le denunce apparse sui giornali. Stiamo parlando di violazione di legge e noi vogliamo solo ribadire che avendo ricevuto gli atti tardi, non abbiamo potuto dare una mano a CSP in modo pulito come avremmo voluto fare”.
Giordana Neri