Non tutto il grasso vien per nuocere

Spesso bandita dai piú ferrei regimi alimentari ed incriminata per il vertiginoso carico calorico che la caratterizza, da molti evitata a priori perché non considerata un vero e proprio alimento, la frutta secca ha finalmente preso la sua meritata rivincita.
A spezzare una lancia in favore di questo alimento sono vari studi piuttosto recenti. Tra questi è degno di nota uno studio condotto su 120 000 volontari nell’arco di quasi 30 anni e pubblicato sul New England Journal of Medicine, che incorona la frutta secca (o a guscio) come un vero e proprio elisir di lunga vita. Secondo quanto emerso, infatti, le persone che hanno mangiato una manciata di frutta secca ogni giorno avevano il 20% in meno di probabilità totale di morte.
A condurre lo studio sono stati i ricercatori del Dana-Farber Cancer Institute, del Brigham and Women’s Hospital e della Harvard School of Public Health. Il vantaggio più evidente è stata una riduzione del 29% delle morti per malattia di cuore e una significativa riduzione dell’11% del rischio di morire di tumore.
Inoltre, la ricerca ha condotto ad un altro risultato interessante: contrariamente a quanto molti credono, la frutta secca sarebbe di supporto nel mantenimento della linea.
Infatti gli esperti hanno seguito 803 individui divisi in gruppi in base alla quantità di frutta secca consumata quotidianamente ed hanno visto che il gruppo che ne consumava di più aveva una probabilità inferiore del 37-46 % di essere obeso rispetto a coloro che mangiavano la quantità più esigua di frutta secca.
I ricercatori hanno inoltre constatato che i consumatori assidui di frutta secca hanno un rischio inferiore di soffrire di sindrome metabolica, una patologia altamente associata a rischio cardiovascolare e predisponente al diabete di tipo II.
Ma non solo: un maggiore consumo di frutta secca è stato collegato a una riduzione dei livelli di colesterolo LDL, dello stress ossidativo, dell’infiammazione e dell’adipositá viscerale.
Quello che è apparso evidente ai ricercatori è che non vi era un tipo di frutta secca che mostrava maggiori vantaggi rispetto a un altro: l’effetto protettivo non è stato infatti attribuito ad un solo tipo di frutta, e sia noci che mandorle, nocciole, anacardi, noci del Brasile, noci macadamia, noci pecan, pistacchi, arachidi e pinoli hanno mostrato tutti di avere più o meno le stesse proprietà benefiche.
Quando si considerano questi alimenti, più che focalizzare l’attenzione sulle calorie apportate, si deve tenere a mente l’impatto generale che i vari macro e micronutrienti esercitano sinergicamente sul nostro metabolismo. É vero che si tratta di alimenti ad elevato contenuto di grassi, ma ció che conta é la qualitá dei grassi veicolati, e in questo caso é ottima. La frutta secca infatti é ricca di acidi grassi mono e polinsaturi, tra cui quelli appartenenti alla serie degli omega tre e sei, indispensabili al corretto svolgimento di attivitá biochimiche e fisiologiche del nostro organismo; nulla a che vedere con i grassi saturi di alcune carni e degli alimenti manipolati industrialmente che troppo spesso finiscono sulle nostre tavole. Inoltre, si tratta di acidi grassi facilmente metabolizzabili e privi di colesterolo.
Questi alimenti sono anche fonte di altre sostanze nutrienti, quali proteine, fibra, minerali, in particolare ferro,calcio, fosforo e magnesio, e di alcune vitamine, soprattutto A, B, ed E, dalle spiccate proprietá antiossidanti.
Attenzione peró alla quantità. Per giovare dei benefici descritti senza ritrovarsi con qualche chilo di troppo è necessario assumere una dose controllata: 4 noci, 8-10 mandorle (20-25 g) al giorno sarebbe l’ideale.
Per evitare un rallentamento della digestione, è consigliabile assumerla lontano dai pasti principali, magari a colazione o per spezzare la fame a metà mattina o pomeriggio; in questo caso la frutta secca rappresenta un’ottima alternativa ai frequenti spuntini a base di carboidrati raffinati (biscotti, snacks, pizza ecc) in quanto, grazie alla sua composizione quasi esclusivamente lipidica e povera di zuccheri semplici, favorisce il senso di sazietà e non determina un picco di iperglicemia. In virtù del suo elevato potenziale energetico è particolarmente adatta a chi pratica attivitá sportiva, fornendo carica e modulando correttamente la concentrazione ematica di zuccheri.
La frutta secca dunque, consumata al naturale, é valida alleata della linea e della salute, sia per i bambini che per gli adulti. Una mela al giorno leva il medico di torno, ma anche un pugno di frutta secca non scherza.

Alessandra Stella