CIVITAVECCHIA – E’ con un grande spirito di conciliazione e sensibilizzazione che il Codacons di Civitavecchia ha riunito i suoi iscritti e i rappresentanti dei comitati ambientali cittadini nella mattinata di sabato 12 marzo presso la sua sede. L’assemblea è stata convocata al fine di discutere la contestata realizzazione di un ossidatore termico presso il Cetli di Civitavecchia e commentare l’incontro tenutosi all’Aula Pucci concernente le problematiche ambientali del territorio lo scorso giovedì 10 marzo.
“Con un chiaro intento collaborativo – ha introdotto la Presidente locale del Codacon Sabrina De Paolis – abbiamo presentato una formale richiesta di accesso agli atti al ministero della Difesa e al Cetli, con la quale chiediamo di prendere visione e copia di tutta la documentazione relativa alla realizzazione dell’impianto anche al fine di verificare se sia prevista la procedura approvata per lo smaltimento delle sostanze chimiche contenute nei rifiuti bellici e se è stata redatta un’analisi dei rischi unita al piano per le emergenze. Siamo inoltre consapevoli, anche grazie alla dichiarazione sincera dell’Onorevole Tidei, per noi principale rappresentante ai vertici, che purtroppo riversiamo in una condizione di impotenza, nonostante lei stessa abbia lanciato il messaggio dal quale si evince che la sua battaglia continuerà. A questo punto vogliamo venire a conoscenza dei suoi piani per capire come procederà e cosa ha intenzione di fare, in quanto a differenza della Pinotti, lei conosce il territorio. E’ chiaro che il nostro è un atto concreto, che la stessa Regione e gli stessi parlamentari non hanno effetuato; si tratta di un’emergenza che stiamo cercando di arginare, perchè si parla di una cosa vera, una cosa concreta, più vicina di quanto pensiamo. E’ necessario raccogliere quante più firme possibili e fare fronte comune per fare leva sulla sensibilizzazione del problema ai vertici che possono fare qualcosa.”
La De Paolis ha quindi lasciato spazio all’intervento della rappresentate del comitato di Santa Lucia, Marina Scaccia: “Noi teniamo a dichiarare che non possiamo accettare un’altra forma di servitù nei confronti di Roma come il CARA; sebbene alcuni possano ritenerlo come una risorsa occupazionale, è bene ricordare che noi vogliamo il lavoro insieme alla cultura, allo sviluppo locale, senza che ci si assoggetti a qualcun altro. Dovremmo lottare per una Civitavecchia migliore, fare fronte unico e rendere i problemi di Santa Lucia i problemi di tutta la città. Come cittadini infatti siamo tutti legati alle problematiche realtive all’ambiente, dobbiamo renderci conto che queste costituiscono un impatto negativo che attacca l’aspetto più importante, ovvero la salute”.
L’occasione di questa assemblea si è dimostrata inoltre favorevole per la discussione sulla realizzazione di un forno crematorio nel Cimitero Nuovo che sembra essere alle porte, grazie soprattutto alla presenza di Francesco Cristini, rappresentante del comitato “No forno crematorio” di Civitavecchia: “Di questo progetto noi conosciamo tutto, in quanto il Comune ha reso pubblici tutti i documenti relativi al caso. Conosciamo tutto fuorchè un aspetto, ovvero la motivazione della costruzione proposta. Il progetto ha avuto un iter di circa due anni e ora si presenta esecutivo quasi al 99%: se non fosse per l’assenza dell’autorizzazione paesaggistica la struttra sarebbe già operativa. Il disegno della realizzazione prevede che la struttura al massimo della sua operatività possa cremare 16 salme al giorno, il che ci porta a calcolare una quantità pari a circa 100.000 metri cubi di gas combustibile i cui prodotti verrebbero riversati nell’aria, anche perchè in Italia non esiste una normativa specifica che regoli le emissioni dei forni crematori. Il problema è che il forno andrebbe a servire prevalentemente la popolazione di Roma e che come al solito si usufruisce di Civitavecchia per le esigenze di un’altra città”.
A questo proposito ha offerto il suo contributo anche Roberto Melchiorri, in rappresentanza dell’associazione politica “Civitavecchia c’è”, che ha inteso mostrare la questione da un altro punto di vista: “Per quanto concerne il convegno di giovedì, devo dire che forse si è trattato di un incontro di per sé insignificante se non correlato a tutte le altre problematiche connesse all’inquinamento, una parola che racchiude ciò che Civitavecchia ha subito negli ultimi decenni, e non c’è un problema più importante dell’altro. Spesso siamo sottoposti alle decisioni altrui, della Capitale, della politica, che mi permetto di criticare dal momento che negli ultimi trent’anni non ha prodotto aspetti positivi per la città. A questo fine è importante trovarci uniti, ascoltarci l’un altro e poi lottare insieme per mobilitarci contro l’assoggettamento a ciò che gli altri pretendono di stabilire per noi.”
Giordana Neri