CIVITAVECCHIA – Da Città Futura e Comitato SOLE Civitavecchia riceviamo e pubblichiamo:
“Leggiamo con un misto di sorpresa e perplessità l’articolo di Marietta Tidei in merito al blocco delle autorizzazioni per un anno di impianti fotovoltaici ed eolici, proposto con un emendamento al collegato al bilancio della Regione Lazio dall’assessora alla transizione ecologica Roberta Lombardi. Stupore nel constatare, con piacere, la “conversione” della Tidei verso le rinnovabili, perplessità per l’interpretazione negativa della norma.
La consigliera considera sbagliato e addirittura dannosa la norma regionale, perché impedirebbe proprio quella transizione ecologica su cui si dovrebbe puntare per realizzare la decarbonizzazione prevista entro il 2025; questa iniziativa sarebbe quindi in contrasto sia con le azioni del Governo, sia con gli obiettivi della UE, nonché in contraddizione con la mission dell’assessorato stesso.
Ad una lettura superficiale, questa j’accuse sembrerebbe pertinente: ma come, non vuoi le fonti fossili e blocchi gli impianti alternativi, quelli da fonti rinnovabili?
Ad una lettura superficiale, appunto.
Riteniamo il provvedimento, invece, di buon senso, come si conviene ad una amministrazione avveduta: si tratta di una moratoria temporale, volta a impedire la deregulation del settore e, nel contempo, utile per stabilire regole chiare e certe per gli investitori e per la tutela del mondo agricolo e dell’ambiente. Inoltre, non riguarda l’agrivoltaico, né l’eolico off shore galleggiante. Nel recente passato, in nome del puro business abbiamo assistito, senza alcun criterio, al fiorire di pannelli fotovoltaici ovunque, quasi sempre sostitutivi del territorio agricolo, colpevolmente deturpato. Gli stessi impianti eolici a terra sono stati spesso divisivi per le comunità, per la loro collocazione arbitraria e non regolamentata.
Le politiche energetiche rappresentano un pezzo fondamentale per raggiungere gli obiettivi della lotta ai cambiamenti climatici, ma da sole non sono certo sufficienti: parallelamente, devono essere tutelati e valorizzati il patrimonio agricolo, quello forestale e il comparto turistico; incrementata l’agricoltura biologica al 30% (nel Lazio, una delle regioni più virtuose, siamo al 15); aumentate le aree protette e poste in atto politiche agricole e alimentari corrette e inclusive, senza le quali, ormai è certo, non si raggiunge la neutralità climatica.
Il provvedimento di moratoria serve a questo, non è un impedimento per lo sviluppo degli impianti FER, è l’esatto contrario: a nostro avvivo rappresenta il primo elemento per un approccio globale alla corretta transizione ecologica, che per realizzarsi compiutamente deve essere preceduta da una visione strategica: no ai grandi impianti che penalizzano il territorio agricolo, mappatura delle aree idonee agli impianti FER, coinvolgimento delle comunità territoriali sulle scelte di politica energetica industriale. Perciò riteniamo questa sospensiva opportuna e in linea con il no al gas espresso dal territorio di Civitavecchia, anche perché non inficia affatto la proposta di impianto eolico off shore al largo delle nostre coste, sostenuto da Comune e Regione e già valutato positivamente dal Ministero competente in una recente riunione e quella di “Progetto Porto bene Comune”, i quali, a differenza del gas, si integrano perfettamente con i parametri ambientali globali previsti dall’Europa.
Come è possibile che non venga colta la ratio positiva di questo lungimirante provvedimento?
Da parte nostra diciamo Si solo al vero sviluppo sostenibile e trasparente”.
Città Futura
Comitato SOLE Civitavecchia