Pirgo. Piani di sicurezza e vie di fughe: “Agli atti del Pincio non c’è documentazione”

CIVITAVECCHIA – Sono risposte sconcertanti quelle giunte da Palazzo del Pincio alla consigliera Fabiana Attig dopo la sua richiesta di accesso agli atti per la gestione della terrazza del Pirgo. Anche se sembra più corretto dire che le risposte mancano completamente.

A generare perplessità, in particolare, era stata l’equiparazione dell’isolotto ad una spiaggia, così come specificato dal bando, motivo per cui l’esponente de La Svolta aveva deciso di vederci chiaro.

Tralasciando in questa sede ogni considerazione di merito circa questo presupposto – afferma la Attig – che sarà poi oggetto di successivi interventi, dalla documentazione rilasciata a seguito dell’accesso agli atti non si può non sottolineare come risulti che ‘agli atti degli uffici comunali non si ha documentazione inerente’ piani di sicurezza e vie di fuga per le attività avviate sullo stesso isolotto del Pirgo, che sono a tutti gli effetti attività di somministrazione con tanto di spettacoli musicali e di intrattenimento, che hanno richiamato e continuano a richiamare nelle serate di massimo afflusso centinaia di persone che affluiscono sull’isolotto. Mettendo per ora da parte gli aspetti più squisitamente amministrativi (ma comunque altrettanto sostanziali ai fini della regolarità degli atti) circa la legittimità della concessione demaniale pluriennale, non si può non rilevare come soprattutto per la sicurezza, sia gravissimo che il Comune non solo dichiari candidamente di non avere i piani, ma abbia ritenuto di subordinare le autorizzazioni all’ottenimento di pareri e nulla osta degli altri enti interessati, anziché procedere con una conferenza dei servizi o comunque verificare preventivamente la disponibilità di tali pareri e nulla osta”.

“Come mai invece i controlli a quanto pare non sono stati fatti né prima né dopo? – si domanda la Attig – E lo stesso parrebbe valere anche per il necessario collaudo e per l’agibilità dell’isolotto stesso. Non solo dunque dai documenti non si evince nessuna spiegazione su quale soluzione abbia consentito, dopo oltre venti anni di dinieghi degli uffici comunali per qualsiasi tipo di attività, di rilasciare l’autorizzazione a installare strutture e fare serate danzanti su un isolotto di cui neppure si conosce la stabilità e la portata, ma addirittura risulta evidente l’assenza di ogni documento normalmente necessario ad avviare ogni tipo di attività di questo genere”.

Un problema, quello delle vie di fughe e della sicurezza della terrazza, unitamente agli allacci e agli scarichi, che aveva messo in evidenza anche la nostra redazione.

“Alla luce di tutto questo – conclude la consigliera de La Svolta – fermo restando che le risposte che non è stato possibile ottenere dall’accesso agli atti, dovranno comunque, essere date nelle sedi opportune, si stigmatizza il ruolo del Sindaco, che anziché vigilare e approfondire sulla regolarità degli atti soprattutto per la sicurezza per l’incolumità delle persone, ha cercato di minimizzare l’intera vicenda, e dell’assessore al Demanio Marittimo Manuel Magliani e del suo consigliere di riferimento Mirko Mecozzi, che ha seguito molto da vicino l’intera vicenda, i quali hanno fatto spallucce di fronte a ogni tipo di richiesta di approfondimenti e legittima perplessità, non degnandosi neppure di approfondire le questioni sollevate il primo rispetto al suo ruolo di indirizzo, e il secondo rispetto all’ancora più importante ruolo di controllo che spetta ad ogni consigliere comunale”.