Nunzi: “Mi è stato fatto troppo male, chi ha sbagliato paghi”

mauro nunziCIVITAVECCHIA – A sei anni dal licenziamento dall’Ater, il Tribunale di Civitavecchia ha dato ragione all’ingegnere Mauro Nunzi: tale licenziamento è stata giudicato illegittimo. “Alla luce dell’epilogo della causa contro, voglio specificarlo, la passata gestione dell’Ater – ha dichiarato Nunzi – posso solo dire che si è conclusa una vicenda triste che di bello ha solo la fine”. Spesso restio a rilasciare dichiarazioni, l’ingegnere Nunzi attribuisce più importanza ai fatti che alle parole e la sentenza del processo parla chiaro per lui. Ringraziamenti sentiti verso tutti quelli che gli sono stati accanto in questi sei anni di lotta, come Mario Fiorentini, Aldo Gatti, Guerrini, Di Marco, Piendibene, Attig, Luciani, Balloni, Campidonico, Zappacosta, Stella, e tanti altri amici che lo hanno sempre appoggiato e sostenuto. “Leggendo la sentenza provo rammarico, tristezza e rabbia per quella che sembra essere stata un’azione vessatoria nei miei confronti, una macchinazione costruita per indebolirmi e tagliarmi fuori. Ad avvalorare tale tesi – continua l’ingegnere – parla la cronologia degli atti, che sembra rivelare la ricerca di un pretesto per mandarmi via, per risolvere quello che è stato definito ‘il problema Nunzi’, un’azione vendicativa in un primo momento e punitiva poi”. Dopo il licenziamento, in Consiglio Comunale furono presentate due mozioni, votate all’unanimità, per chiedere il commissariamento dell’ente. Fu anche presentata una mozione al Consiglio Regionale che portò la Giunta Marazzo a nominare una commissione ispettiva sull’operato del Cda dell’Ater.  Da una parte si pensava che il vero motivo del licenziamento fosse la vertenza aperta nel 2005 contro l’Ater dal Nunzi e il pignoramento dei conti effettuato del giugno 2006, iniziative dichiarate legittime dal Tribunale con ben tre sentenze, dall’altra si pensava che il vero motivo fosse una ritorsione politica per questioni edilizie ma soprattutto per l’annunciata discesa nell’agone politico del Dirigente con “Respiriamo Liberi” che tanto interesse aveva suscitato in città, che si era tappezzata di manifesti gialli con scritto “Mauro for President”. Mauro Nunzi, avuta finalmente giustizia, valuterà con il suo avvocato le successive azioni da compiere per, dichiara, “recuperare la dignità che hanno cercato di infangare e calpestare”. La strada è ancora lunga dunque, sebbene siamo già a sei anni dal licenziamento e alla quarta sentenza della vicenda Ater-Nunzi. L’Ater è stata condannata a pagare una cifra cospicua e ancora da rivalutare. “Caro è costato alla collettività il ‘problema Nunzi’, di certo sarebbe stato preferibile farmi continuare a lavorare e non sprecare tanto tempo, denaro ed energie per cercare di farmi fuori. Sono state infatti votate sul ‘problema Nunzi  ben 14 delibere su 38. “Io non auguro male a nessuno, ma a me ne è stato fatto tanto, è giusto che chi ha sbagliato paghi”, conclude rasserenato ma rammaricato Mauro Nunzi.

Francesca Ivol