“Non votate chi…”

CIVITAVECCHIA – A liste ormai definite, non rappresentando più nessuno, se non i 4 gatti della mia associazione, per l’empatia e l’esperienza che ho con la categoria dei commercianti mi sento in dovere di dare alcune indicazioni ad un comparto che in questa città, è primo per occupazione e produzione Pil, ma che non è mai stata considerato nella sua importanza dalla politica, nè tantomeno valorizzato. Per cui invito a scelte oculate per le prossime elezioni, votando chi abbia almeno un minimo di conoscenza e rispetto nei confronti del terziario.

Invito tutti i commercianti a non votare:

chi si è detto favorevole all’outlet di Fiumaretta. Un progetto deleterio, un macigno nel rapporto di sinergia tra città e porto, un colpo mortale al comparto commerciale.Indagini demoscopiche, prese di posizione di associazioni, non sono riuscite a bloccare un progetto che ha solo finalità di cassa, ma può distruggere una economia già in crisi di consumi. Ovvio che chi si dice contrario deve chiarire tempi e modi. 

Chi si dice favorevole alla liberalizzazioni delle aperture dei negozi. Si è perso il valore del dialogo con gli attori coinvolti. In paesi civilissimi europei le domeniche sono sacre.Le aperture ci possono essere ma debbono essere deroghe, non regole.Ovvio che tutte le città non sono uguali ed in questo caso serve il dialogo; accordi con i comuni, tenendo conto che il centro non è la periferia; quello che può valere per una città con notevole flusso turistico non può valere per le altre. Dialogo e rispetto delle regole è il filo conduttore; ma che la civiltà derivi dalla possibilità di comprare il 1 di maggio o il 25 aprile è aberrante.

Chi reputa i commercianti esclusivamente evasori fiscali, protagonisti economici di secondo livello. Può sembrare una contraddizione, visto i dati Istat dell’occupazione e del numero di aziende commerciali, ma è sufficiente farsi un giro sul web per capire l’acredine, l’ignoranza, e non in senso latino in questo campo.

Chi non capisce che il futuro di questa città potrà venire esclusivamente da un progetto strategico, serio sinergico, riguardante lo sviluppo turistico. Inteso come modello di sviluppo alternativo a quello energetico.Il turismo vive di territorio, pertanto tende ad uno sviluppo che tuteli il territorio non lo distrugga perché vive con e del territorio.

Chi non presenterà la squadra di governo prima del ballottaggio, dando spazio a quel mercato delle vacche avvenuto nelle elezioni precedenti; chi non presenterà competenti nei ruoli politici, non darà spazio in Consigli, società, partecipate, al merito e alle capacità, bensì alla fedeltà al potente di turno.

Chi non comprende che questa città ha bisogno di pensare in grande; non in modo provinciale, solipsistico ma come sistema, come marca territoriale, essendo a capofila di un sistema territoriale turistico di grande valore appetibile come marketing a livello internazionale.

 

Tullio NunziMeno poltrone più panchine