Moscherini: “L’Aula Pucci non è luogo per i comizi elettorali di Tidei”

CIVITAVECCHIA – L’utilizzo dell’Aula Pucci da parte di Pietro Tidei per ufficializzare la sua candidatura a sindaco provoca il duro attacco di Gianni Moscherini in quello che sembra prefigurarsi l’inizio di una polemica campagna elettorale tra i due principali contendenti.
“Quell’aula – afferma Moscherini – è un punto di incontro destinato alla istituzione e ai suoi organi di dibattito e decisione, particolarmente allo svolgimento del Consiglio comunale e non a tribuna di propaganda e di iniziativa per aspirazioni personali, giuste o sbagliate che siano. E quella di Tidei a sindaco è senz’altro sbagliata, inopportuna, inaccettabile dal punto di vista etico e politico. Non è un fatto occasionale che ciò si è verificato e nemmeno un evento eccezionale: rappresenta invece, in un processo di continuità, una linea di comportamento che vuole confondere il privato con il pubblico, gli interessi di parte con quelli più generali della comunità. Non è questo, perciò, un fatto irrilevante nel momento in cui questa pratica continua proprio a Civitavecchia che è stata (e rimane) teatro di forme di occupazione dello Stato, rappresentato in questo caso dalle istituzioni locali. I cittadini sono disorientati, confusi per questa continua occupazione che premia gruppi e famiglie e ditte ormai ben individuate. Alla confusione si aggiunge, poi, lo sconforto per il costante impoverimento di quei cittadini che sono disoccupati, che vivono con redditi bassi e non arrivano alla fine del mese se non in condizione di fame, pensionati, giovani. Sono questi i fatti che spingono alla ribellione e al disordine sociale e non bisogna meravigliarsi quando qualcuno adotta forme violente di protesta, costretto dalle illegalità dilaganti e dagli abusi. Quando si invocano ‘codici etici’ come fa Tidei, peraltro regolarmente sconfessati proprio da chi li invoca, si adottino prima comportamenti rispettosi della legalità e non ci si preoccupi esclusivamente della tutela di personaggi, gruppi e famiglie che, con il pubblico e nel pubblico, hanno realizzato enormi ricchezze. Capito Tidei?”.