CIVITAVECCHIA – Rivedere il rapporto tra Comune ed aziende energetiche. Lo propone il Capogruppo dell’Udc Mirko Mecozzi con specifico riferimento alle convenzioni con Enel e Tirreno Power, invocando “un ruolo più ‘consapevole’ da parte delle Aziende ed un maggior coinvolgimento delle stesse alla soluzione dei problemi ambientali, sanitari e socio economici della nostra collettività”.
“Ad esempio – afferma – senza nulla togliere ai sostenitori del bosco, e nemmeno a quelli della piantumazione delle aree verdi in città… Ma di questi tempi non sarebbe il caso di indirizzare quelle risorse che mi pare di ricordare intorno ai 5 Milioni di Euro per qualcosa di più urgente e prioritario per le famiglie civitavecchiesi? Penso ad esempio che sarebbe più importante indirizzare parte di quelle risorse ad abbassare i costi dei servizi essenziali alle famiglie, la mensa scolastica, lo scuola- bus,la tariffa dell’immondizia ed il costo dell’acqua, tutti servizi i cui costi ‘aumentati dal Comune a dismisura’ sono ormai sempre più insostenibili. Ancora, una parte delle risorse potrebbe essere finalizzata a potenziare i servizi sanitari di prevenzione ed analisi della Asl etc… oppure a migliorare le infrastrutture per lo sviluppo”. “Non è mia intenzione aprire polemiche inutili sulle priorità e sulle scelte – conclude Mecozzi – Penso però che in un momento di grave crisi, come questo, la ‘nuova politica’ non possa più permettersi tempi biblici per le decisioni e nemmeno il lusso di guardare al superfluo’. E per proseguire la discussione su questa tematica il Capogruppo dell’Udc ha promosso un gruppo su Facebook intitolato “Civiltà civitavecchiese”.
Non è d’accordo con Mecozzi, tuttavia, il segretario del suo partito Marco Di Gennaro che definisce “estemporanea” la sua proposta di utilizzare i fondi per Bosco Enel per abbassare i costi dei servizi essenziali. “La soluzione di questi problemi – afferma infatti – deve essere strutturale e va affrontata sul piano politico con serietà al di fuori di qualsivoglia tentazione propagandistica. Ritengo, inoltre, che in una città poco verde come la nostra anche una parco rientri tra i servizi essenziali, senza contare che un parco è per sempre”. Di Gennaro smentisce inoltre Mecozzi anche in merito alla proposte avanzate per potenziare i servizi sanitari di prevenzione ed analisi della Asl e per migliorare le infrastrutture per lo sviluppo. “Credo – commenta – che si debba lasciare a Cesare quel che è di Cesare, e più precisamente alla Regione ed agli altri enti istituzionalmente competenti, il compito di provvedere alla sanità ad alle infrastrutture concentrando le già scarse risorse comunali su quei servizi essenziali che devono essere sempre alla’attenzione di una politica tesa al bene comune”.
Un plauso alle considerazioni di Mecozzi arriva invece, nuovamente, da Futuro e Libertà secondo cui “la sua proposta di modificare il rapporto tra città ed Enel e Tirreno Power è giusta e sacrosanta perchè i soldi che le due aziende versano nelle casse comunali non devono servire a coprire i buchi di cassa, ma servono, anzi servirebbero, a ‘risarcire’ tutto quello che i civitavecchiesi sopportano da decenni. E allora, dal momento che non si chiude una centrale da un giorno all’altro, allora che quei soldi vengano vincolati per qualcosa di più urgente e prioritario per le famiglie civitavecchiesi, come abbassare i costi dei servizi essenziali alle famiglie, la mensa scolastica, lo scuola- bus, la tariffa dell’immondizia ed il costo dell’acqua”. “Quindi – affermano i Circoli socratici di Fli – diciamo sì con forza alla proposta di Mecozzi e alla modifica del rapporto tra la città e le aziende energetiche. Civitavecchia non deve più essere merce di scambio con nessuno”.