CIVITAVECCHIA – L’Udc abbandona Moscherini e alle amministrative di maggio correrà da sola. La decisione è stata presa al termine di una riunione con l’Udc di Civitavecchia dalla segreteria provinciale e dal gruppo consiliare regionale.
“Adesso – si legge in una nota ufficiale del partito regionale – si tratta di avviare, fin da subito, un dialogo con le altre forze politiche del Terzo Polo, le associazioni e i movimenti che fanno riferimento a quell’area moderata che non si sente rappresentata dalle coalizioni di centrodestra e centrosinistra. Questa fase servirà a mettere a punto un programma e un candidato condiviso, per costruire una vera alternativa all’attuale bipolarismo. La nostra sfida è quella di creare a Civitavecchia, secondo il progetto portato avanti a livello nazionale dai nostri leader, Pier Ferdinando Casini e Lorenzo Cesa, una vera forza popolare, moderna e moderata in grado di rilanciare la città”.? Dichiarazioni che preludono ad un sempre più possibile accordo con il Polo per l’Alternativa, di cui è già Coordinatore l’attuale capogruppo Udc Mirko Mecozzi.
Intanto le reazioni politiche, soprattutto all’interno del Pdl, non tardano ad arrivare, con una bacchettata al partito centrista che arriva dai due deputati del Pdl Marco Marsilio e Giorgio Simeoni, che affermano: “Se l’Udc scegliesse davvero, a pochi mesi dalle elezioni amministrative, di abbandonare maggioranze nelle quali ha condiviso l’intero percorso di governo, assumendo ruoli di grande importanza come a Civitavecchia, si dimostrerebbe alleato inaffidabile. Il Popolo della Libertà a quel punto dovrebbe prendere atto di questo atteggiamento e ripagare con la stessa moneta”.
Immediata però la replica del Consigliere regionale Udc Pietro Sbardella. “Chi conosce il territorio, sa bene che la legislatura che si avvia a conclusione a Civitavecchia è stata travagliata – il suo commento – Abbiamo assistito a qualche cambio di casacca, l’Udc ha subito un ridimensionamento non comprensibile da parte di alleati tanto affidabili, i rapporti in Consiglio comunale sono stati sempre molto tesi, e solo il senso di responsabilità del nostro partito ha consentito che il rapporto non degenerasse in gesti di rottura clamorosi. Ovviamente anche il Pdl conosce questa storia e ha vissuto localmente un travaglio, che non raramente ha comportato prese di posizioni contrapposte anche da parte di autorevoli dirigenti nazionali. Ma questa è storia. A tutti i livelli i matrimoni si fanno in due, a Civitavecchia mi sembra che abbiamo assistito ad una separazione consensuale. Non disperderei per questo – conclude – il patrimonio di altre esperienze positive.”