“L’ennesimo gioco delle parti sulla pelle della popolazione”

CIVITAVECCHIA – Da Lucia Bartolini, dell’associazione ‘A Gauche, riceviamo e pubblichiamo:

“Un passo di lato e dritti al punto: buona mossa da giocatore di scacchi, il Consiglio Comunale aperto su Porto e Enel.
Una parvenza cioè di strumento democratico, il cui risultato si è invece rivelato quello di fornire un alibi di legittimazione istituzionale alle scarne comunicazioni degli emissari dell’Ente elettrico e dell’ADSP, (hanno mandato i sottocapi, perché i capi neanche ci perdono tempo con le “inutili” formalità del rispetto istituzionale!), ben attenti a tenere celati i motivi dell’improvvisa accelerazione che Enel e Porto stanno conferendo alla realizzazione dei loro piani unilateralmente determinati.
D’altra parte, dopo una scarica di “pappine” lanciate a dritta e a manca, neanche si fosse ancora in campagna elettorale, le conclusioni del Sindaco non hanno lasciato grossi margini di interpretazione: “…Non possiamo prescindere dal dialogo con l’Enel…”
Dove quel termine “Dialogo” si traduce ancora una volta in assenza di scelte chiare e definite, in una scontata subalternità ben lontana dalla autorevolezza necessaria ad imporre una volta per tutte il ribaltamento del piano di confronto: deve essere la città a dettare le condizioni sulle proprie linee di sviluppo compatibile, basta rincorrere l’elemosina dei poteri che sfruttano ed hanno sfruttato il territorio per i loro interessi privati!
Ma nessun dispositivo è venuto fuori in tal senso, né dalla seduta pubblica, né a tutt’oggi dalla successiva che è stata immediatamente convocata sulle medesime tematiche ed altrettanto immediatamente rinviata, in cerca di una “Unità” di intenti: si vede che tra i banchi del Consiglio c’è ancora qualcuno che nutre dubbi sul diritto inscindibile e non più derogabile dei cittadini alla salute ed al lavoro.
L’Unità è concetto sempre di gran voga, richiamato pure dall’Assessore regionale Alessandri che, seppure tra i massimi esecutivi regionali e sostenuto in aula da una pletora di consiglieri regionali tutti della sua maggioranza, non si è nemmeno sforzato di portare qualche argomentazione progettuale più concreta (unità con chi? su cosa? Ma non avrà sbagliato canovaccio, confondendosi con qualche discorso che aveva preparato per l’ultima campagna elettorale?).
Si è lamentata l’assenza dei cittadini dal Consiglio Comunale aperto, magari è sembrato inutile venire a fornire la platea a decisioni già date per scontate.
Ma forse qualcuno pensa che i cittadini non leggano i giornali?
Negli ultimi giorni ne sono uscite di notizie: che Enel il suo progetto di ristrutturazione a gas l’ha già presentato senza manco interpellare il Comune, avviando già le grandi manovre di sgombero delle SUE aree (vedi pescicoltura), in funzione di cosa ce lo comunicheranno magari in qualche successivo articoletto di stampa; che l’Autorità Portuale ha già deciso la privatizzazione della Darsena, senza neanche interpellare il comune; che l’immondizia di Roma continua ad arrivare a Civitavecchia senza colpo ferire.
Non un ricorso, non una diffida, non un atto di efficacia istituzionale di cui si abbia avuto notizia, invece, a fronte di tanta prevaricazione!
La sensazione che si stia consumando l’ennesimo gioco delle parti sulla pelle di una popolazione ormai allo stremo è praticamente una certezza.
Si dia dimostrazione del contrario!
Si uniscano realmente le forze su una piattaforma chiara:
1) Azzeramento degli atti prodotti in maniera unilaterale da ENEL e da ADSP;
2) Convocazione immediata di una Conferenza di Servizi, in Regione e in Comune, dove ognuno per la propria parte di diretta competenza sui temi di salute-ambiente e di sviluppo-occupazione, traccino linee certe ed inderogabili cui chiunque intenda operare in questo territorio deve adeguarsi;
3) Si individuino nella compensazione per le servitù prodotte, le risorse economiche da impiegare in un piano dettagliato di rilancio del territorio;
4) Si diffidi ENEL a procedere imnmediatamente alla regolarizzazione delle attività di manutenzione, anche e non ultimo, per ragioni di SICUREZZA;
5) Si istituisca una Commissione interistituzionale permanente, con il coinvolgimento delle parti sociali e delle organizzazioni di categoria, quale sede unica e trasparente di confronto e predisposizione del programma di interventi per la dismissione e le opere compensative da qui al 2025, partendo da punti fermi quale il NO alla termocombustione;
6) Il Comune presenti ricorso contro il conferimento dei rifiuti di Roma a Civitavecchia.
Atti istituzionali concreti, altro che tavoli, tavoletti e relazioncine, altro che nuova Convenzione. E che ricominciamo da capo?

Lucia Bartolini – Associazione ‘A Gauche