Lavoratori Tirrenia, Tidei chiede l’intervento di Fini

finiCIVITAVECCHIA- Un impegno disatteso quello assunto di fronte alla Camera dal Governo lo scorso 30 settembre per la salvaguardia occupazionale dei dipendenti ex Tirrenia, tanto che l’On. Pietro Tidei ha deciso di appellarsi al Presidente Gianfranco Fini e al Ministro dei Trasporti Altero Matteoli proprio per tenere fede a quanto sottoscritto con quell’ordine del giorno, ovvero adottare “tutte le misure necessarie a garantire che il processo di privatizzazione non produca nefaste conseguenze sui livelli occupazionali e contrattuali dei lavoratori”.
Ad oggi, ricorda infatti Tidei, “i assiste al prefigurarsi di ben altra sorte di quella predisposta anche attraverso ripetuti interventi legislativi, sulla strada  ormai intrapresa dopo la dichiarazione dello stato di insolvenza che va non certo in favore di centinaia di lavoratori e delle loro famiglie, con il ricorso forzoso alla cassa integrazione come unico rimedio ‘a termine’ da frapporre all’emergenza lavorativa, il rifiuto da parte del Commissario al confronto con le rappresentanze sindacali e un primo sciopero già programmato per il 4 febbraio. Le più realistiche previsioni vedono aprirsi per questa gente di mare e per le loro famiglie il baratro di un’ineluttabile disoccupazione: le loro navi sono vendute all’asta e la stabilità del loro posto di lavoro sfuma inesorabilmente. Circondati da un disperante silenzio i lavoratori hanno continuato a lanciare invano il loro allarme sociale restando inascoltati, tanto che di recente un sindacato ha rivolto il suo appello al Santo Padre”.
Per il Deputato del Pd è dunque legittimo domandarsi “quali siano le modalità con le quali il Governo intende onorare il proprio impegno assunto di fronte all’Aula, se e come a questo punto intenda intervenire davvero a salvaguardia dell’occupazione in una cessione che, imboccate le forche caudine di una procedura molto simile ad una vendita all’incanto, poco o nessuno spazio di manovra lascia al Ministero dei Trasporti”.
Le chiedo, Onorevole Presidente – afferma Tidei rivolgendosi a Fini – di elevare vibrata protesta nei confronti dell’Esecutivo a cominciare dai Ministri competenti per la bassa considerazione dimostrata nei confronti della Camera che aveva formalmente accolto il loro impegno; considerazione che sfiora il dispregio se si considera che nessun membro del Governo si è peritato di riferire sempre all’Aula sui comportamenti successivamente intrapresi, anche se in aperta contraddizione con quanto solennemente promesso”.