“La richiesta di atti di Fiorentini deve essere documentata”

CIVITAVECCHIA – Fiorentini continua ad agitare genericamente il principio della trasparenza per attaccare l’operato dell’Associazione Agraria e mio personale, per atteggiarsi a vittima o invece minacciare attivazioni.
Dopo un pluriennale silenzio in ordine alla gestione dell’Associazione, che pure ammette essere stata trasparente, avendo essa adempiuto, tra l’altro, ai prescritti obblighi di affissione degli atti amministrativi, con  il piglio di un autentico investigatore avanza una richiesta di atti la cui dimensione e portata appare manifestamente spropositata: il rilascio in copia di tutti i bilanci dal 2003 al 2010.
Dal momento che il soddisfacimento dell’istanza comporta un impegno amministrativo di non poco conto, sorge spontaneo interrogarsi circa il senso di una iniziativa sperimentata con tanta insistenza e clamore da chi, in qualità di socio utente, avrebbe potuto per tempo, se interessato, sollecitarsi, recandosi nei vari anni presso gli uffici  dell’A. A. al cui albo erano affissi gli atti in parola  per visionare tutti quelli che a norma di legge era possibile consultare o avere in copia.
Per cui, se l’autore della richiesta crede di poter impunemente denigrare e porre in crisi l‘Ente con le sue estemporanee iniziative, sbaglia di grosso.
Se pensa di avere argomenti giuridici da far valere è invitato ad intraprendere le vie legali: la Procura si trova tuttora in via Terme di Traiano.
Ma deve smetterla con questo suo atteggiamento ambivalente.
Occorre chiarire un elemento che, nonostante gli sia stato ampiamente significato, Fiorentini continua ad ignorare:  il rilascio di copia degli atti e documenti amministrativi  è soggetto a precise norme per lo più inserite nelle leggi n.  241/’90 e  15/’05. 
Per effetto delle quali, ai fini dell’accesso, va presentata un’apposita istanza in cui sia indicato nel modo più specifico possibile, il motivo posto a suo fondamento.
E non sono sufficienti generiche affermazioni di interesse. Da quanto dedotto in domanda deve emergere un interesse diretto (ossia personale, appartenente alla sfera del richiedente), attuale, concreto (con riferimento alla necessità di un collegamento tra il soggetto ed un bene della vita coinvolto dall’atto o documento: non basta il generico interesse alla trasparenza amministrativa), corrispondente ad una situazione giuridicamente rilevante e collegata al documento a cui si chiede l’accesso, serio (ossia meritevole e non emulativo, cioè fatto valere allo scopo di recare molestia o nocumento).
A ciò e non ad altro, caro Fiorentini,  occorre attenersi.

Franco Barlafante – Presidente Associazione Agraria