Indagine dell’ANAC sulla gestione della Ficoncella

CIVITAVECCHIA – Istruttoria dell‘ANAC, Autorità Nazionale Anti Corruzione, sulla gestione dell’impianto termale della Ficoncella. Il procedimento è stato avviato lo scorso 12 giugno in seguito alla segnalazione pervenuta dal Codacons, il quale ha espresso riserve sul perdurante affidamento della struttura, dal 1998, alla Cooperativa Sant’Agostino.

L’attività dell’Amministrazione locale del Comune di Civitavecchia – si legge in una nota del Codacons locale – risulta incoerente rispetto ai principi generali, stabiliti dalla legislazione statale, della temporaneità delle concessioni e dell’apertura alla concorrenza, contrastando con i principi comunitari in materia. Anche per un periodo temporalmente limitato, l’attività di proroga impedisce l’accesso di altri potenziali operatori economici al mercato, ponendo barriere all’ingresso tali da alterare la concorrenza tra imprenditori, con ripercussioni sulla qualità del servizio offerto agli utenti finali. Nel caso di specie tutto questo non si è realizzato, non è stata posta in essere alcuna rotazione né tanto meno è stato rispettato il principio della concorrenza, nonostante le diffide ed esposti effettuali nell’ultimo anno dall’Associazione scrivente, in palese violazione anche delle disposizioni comunitarie, con inevitabili ripercussioni sulla qualità del servizio offerto agli utenti finali. In tema di affidamento e concessioni, l’omissione di un minimo confronto concorrenziale, per qualsiasi procedura contrattuale ad oggetto pubblico, va a discapito degli utenti e dei cittadini fruitori del servizio. La previsione di proroghe dei rapporti concessori in corso, in luogo di una procedura di rinnovo che «apra» il mercato, è del tutto contraddittoria rispetto al fine di tutela della concorrenza pubblicità e trasparenza in adeguamento ai principi comunitari. Nel caso che ci occupa, non aver provveduto ad indire una nuova gara, prorogando nuovamente la concessione, viola gravemente le disposizioni di legge nonché, i principi in esse enunciati”.

“Mentre l’Associazione a tutela di Cittadini e utenti è pronta a ricorrere al Giudice amministrativo affinché, vengano accertate le gravi violazioni e inadempienze poste in essere – conclude il Codacons – ora la Procura della Repubblica dovrà accertare se siano stati commessi abusi o condotte omissive dagli organi amministrativi e politici comunali, al fine di favorire i privati”.