CIVITAVECCHIA – Prime reazioni, come prevedibile, alla denuncia del Gruppo consiliare del Pd circa l’intesa che il Sindaco Moscherini avrebbe raggiunto venerdì con i vertici di Acea per la cessione del servizio idrico cittadino. Incontro che, conferma il Polo civico, c’è stato, ma senza alcuna aura di segretezza. “Si è trattato – spiega il gruppo del Consigliere Alvaro Balloni – di uno di quegli incontri che erano stati programmati nell’ultima riunione tenutasi a Roma con l’assessore provinciale Michele Civita e con Acea Ato2 il 17 gennaio per approfondire, appunto, e chiarire, tutti gli aspetti necessari per addivenire ad un accordo. E ciò occorreva a questo punto esplicitare!
Quando poi si parla di rete idrica e di investimenti relativi le dimensioni non sono certo piccole: si tratta di decine di milioni di euro da investire. E’ chiaro? Quando parliamo di personale parliamo di persone che devono essere garantite nel loro rapporti di lavoro e nei loro diritti. Quando parliamo di utenza parliamo di cittadini che devono essere tutelati e garantiti nella erogazione e qualità del prodotto acqua e nelle tariffe. E’ chiaro?”. Per tali motivi il Polo Civico afferma di condividere la linea del Sindaco Moscherini, ribadendo comunque che l’ultima parola, prima della firma dell’accordo, spetterà comunque al Consiglio comunale. Quanto al Movimento Difesa del Cittadino, che si è appellato a Napolitano contro la vendita ai privati del 60% del servizio idrico, il Polo Civico risponde così: “Stia tranquillo, perché non stiamo lavorando alla vendita del 60% dell’idrico ma alla soluzione definitiva, e speriamo soddisfacente per tutti i soggetti interessati, della questione dell’acqua”.
Chiede invece chiarezza al Sindaco il Consigliere del Pd Marietta Tidei, per la quale Moscherini deve dire la verità. “Non può continuare a nascondere alla città i contenuti della proposta di Acea e la volontà dell’Amministrazione a compiere questo passaggio – il suo commento – Personalmente nel 2006 ero favorevole all’entrata in Ato2 perché mi convincevano la proposta sugli investimenti sulla rete idrica (23 milioni di euro), le garanzie per i lavoratori, la politica tariffaria che Acea avrebbe praticato e soprattutto il progetto di modernizzazione e di efficientamento dell’intero sistema, penso ad esempio alla sostituzione di tutti i contatori. Dopo 4 anni di affermazioni di principio e di smentite, di mugugni, di liti in maggioranza e di riunioni segrete, la città non conosce ancora quali siano i contenuti precisi di questo accordo e che cosa dovranno aspettarsi nei prossimi anni. Un Sindaco vero e responsabile avrebbe reso pubblica l’offerta di Acea, dovrebbe chiarire ad esempio quanti soldi Acea è disposta ad investire sulla rete idrica, che garanzie ci saranno sulle tariffe, sull’occupazione, quali servizi Acea avrebbe preso in carico”. Insomma, secondo la Tidei su numeri e proposte concrete e trasparenti si sarebbe potuto aprire un confronto. “Ad oggi invece – prosegue l’esponente del Pd – Moscherini lavora in gran segreto come se si trattasse della sua azienda personale e non del sistema idrico della città. In questi quattro anni avrebbe potuto adoperarsi per rendere il sistema più efficiente ma evidente oggi è più comodo andare da un privato, chiunque esso sia e dirgli: pensaci tu e fai pure come ti pare. Dall’uomo che doveva venire a salvare la città non ci si poteva aspettare di meglio”.
Critiche al Sindaco anche dai Giovani Democratici e dall’Associazione “25 Aorile”, che in un comunicato congiunto si chiedono, qualora Moscherini avesse veramente già raggiunto un accordo con Acea, “se è veramente possibile che un Sindaco possa effettuare una transazione che modifichi sostanzialmente la qualità della vita dei suoi concittadini, senza neanche consultarsi con il Consiglio Comunale. E’ veramente possibile che un atto così condizionante per la città, debba essere appreso a cose fatte dai giornali e non in fieri dal Sindaco stesso? Chiediamo e pretendiamo chiarimenti da Palazzo del Pincio in merito alla questione. Non sarebbe accettabile che un Amministratore Pubblico svolgesse le funzioni, avocategli dagli elettori, in uno stato di segretezza eliminando qualsiasi forma di democrazia partecipata”. Nel merito poi della vendita ad Acea del servizio idrico cittadino “25 Aprile” e Giovani Democratici si dicono fortemente contrari: “Noi siamo convinti – affermano – che l’acqua sia un bene comune da preservare e la sua gestione debba essere pubblica in tutti i suoi aspetti, in modo da garantire gli standard di qualità e l’accessibilità eguale per tutti i cittadini”.