I lavoratori del S. Cecilia in sciopero della fame

santa ceciliaCIVITAVECCHIA – Comincia a farsi drammatica la situazione dei lavoratori dell’Istituto S. Cecilia, ancora in attesa della tredicesima di dicembre, dello stipendio di gennaio e di quello di febbraio. L’allarme e le sollecitazioni lanciate la scorsa settimana dalla Cgil Fp sono rimaste infatti senza seguito e per decine di dipendenti della struttura sanitaria i giorni che stanno affrontando sono di vera angoscia, mancando le risorse economiche per le necessità primarie della loro vita: pagare le bollette, corrispondere la rata del mutuo o dell’affitto, acquistare generi alimentari, fare rifornimento di benzina. “La situazione è allo stremo – commentano senza mezzi termini Guiducci per la Cgil Fp e Giampieri per la Uil Fpl provinciale – Non può bastare l’informazione datoriale che è immediata la liquidazione di alcune fatture da parte della Asl perché i tempi tecnici, affinchè i soldi giungano ai lavoratori, è di almeno dieci giorni se tutto fila liscio. Certo sarebbe un importante segnale di attenzione se chi gestisce l’istituto anticipasse economicamente quanto basta almeno per il pagamento di uno stipendio. Troppo comodo fare gli imprenditori in questo modo, non rischiando nulla”.
Nel frattempo, in queste drammatiche condizioni, i lavoratori proseguono nello stato di agitazione e annunciano da questa settimana una forma di protesta ancora più clamorosa: uno sciopero della fame. “Tanto non abbiamo più un euro per fare la spesa”, il loro sconsolato commento.
Immediata la solidarietà nei loro confronti da parte della segreteria cittadina di Sinistra Ecologia e Libertà, secondo cui “ancora una volta la politica sanitaria della Polverini si dimostra incapace di rispondere ai bisogni della gente pensando soltanto al risparmio sulla pelle dei malati e del personale che lavora nelle strutture assistenziali”. “La disattenzione che la Regione e la Asl – affermano da Sel – stanno dimostrando verso i lavoratori del Santa Cecilia sono inaccettabili. La responsabilità dei ritardati pagamenti sono a carico della Regione ,della ASL e della proprietà e non possono ricadere sul personale che responsabilmente garantisce il servizio di assistenza ai disabili del Santa Cecilia pur non percependo da oltre due mesi alcun stipendio. Ci appelliamo alla proprietà della casa di Cura affinchè provveda,con le fatture liquidate, al pagamento di quanto dovuto ai lavoratori in attesa che la Regione e la Asl rispondano in tempi rapidi ai propri compiti istituzionali con l’emissione dei mandati di pagamento . Lo sciopero della fame minacciato dai lavoratori come forma di protesta estrema verso una situazione non procrastinabile,dimostra quanto sia grave e giunta al punto di rottura la situazione determinatasi al Santa Cecilia. Ci appelliamo alla Asl perché segua sempre con estrema attenzione la situazione dei pagamenti e solleciti la Regione ai conseguenti e dovuti pagamenti alle strutture sanitarie”.