Holding. Anche Steri smentisce Freedom ed Rdb

ComuneCIVITAVECCHIA – Sulle polemiche riguardanti le Holding arriva oggi la risposta anche del Presidente Hcs Salvatore Steri, che precisa le affermazioni apparse sulla stampa a firma del movimento politico Freedom, nonché della sigla sindacale Rdb. “Nell’articolo di stampa apparso alcuni giorni fa – sostiene Steri – sono comparsi dei clamorosi refusi giuridici che devono essere corretti”. Dunque Steri passa al setaccio la normativa vigente e sull’autorizzazione preventiva dell’Antitrust, necessaria secondo Freedom e sindacato Rdb, Steri afferma: “L’Antitrust deve essere pre interpellata per i nuovi affidamenti dei servizi pubblici locali di rilevanza economica a società in house neocostituite e non certo per gli asset patrimoniali. In particolare – prosegue Steri – si tratta di affidamenti in essere già prima della legge 133 del 2008, le cui società o aziende consortili sono state attratte da un processo di unificazione, il quale nulla ha a che fare con i nuovi affidamenti in house del servizio pubblico locale ricompresi nella legge”. Precisazioni che arrivano anche sulle cessioni delle quote in house. “La cessione delle quote nella società in house – spiega Steri – è un atto previsto dall’art. 23–bis della legge 133. Il Comune mantiene i poteri di indirizzo, programmazione, vigilanza e controllo ai sensi dell’art. 42 della legge 267 del 2000, le potestà sul contratto di servizio e sulla carta dei servizi. Inoltre – prosegue Steri – tutte le scelte effettuate dal Consiglio Comunale risultano motivate e perfezionate dai relativi strumenti programmatici, alla luce del quadro normativo vigente”. Sulle gare ad evidenza pubblica, contestate nella nota stampa di Freedom, Steri precisa come: “La gara ad evidenza pubblica – spiega – è quella prevista entro il 31 dicembre 2011, quale aspetto inerente al futuro e non certo al passato. Ne consegue – prosegue Steri – che dopo l’entrata in vigore della legge 133 il Comune ha esternalizzato esclusivamente il settore farmaceutico pubblico, in quanto esternalizzazione del tutto compatibile con le procedure già avviate e ricomprese nel comma 12 dell’art. 23–bis attendendo inoltre che il successivo articolo 15 della legge 166 del 2010 escludesse dall’art. 23–bis, il settore farmaceutico pubblico. Tutti gli altri servizi pubblici locali – conclude il Presidente di Hcs – erano già affidati in house alle aziende speciali ed alle società partecipate in via unipersonale dal Comune, prima dell’entrata in vigore della legge 133”.