CIVITAVECCHIA – Botta e risposta tra Movimento 5 Stelle e Amministrazione comunale sul futuro delle municipalizzate cittadine. I grillini tornano infatti ad occuparsi dell’argomento domandandosi quale privato posa mai decidere di acquisire delle società, come quelle comunali, indebitate per milioni di euro. Il timore, sottolineano, è che “l’obiettivo dell’attuale amministrazione sia quella di vendere gli esercizi in attivo (e quindi appetibili) e tenere quelli in perdita a carico dei cittadini (magari sotto forma di bad company). Se questa fosse la strada, allora saremmo di fronte a una di quelle scelte che hanno il fiato corto e guardano ad un futuro molto prossimo. Per questa ragione abbiamo alcune domande da fare al sindaco: per quale ragione si è rivolto alla Tonucci & Partners? Non esisteva un’alternativa interna all’amministrazione comunale? Quanto ci costa questa consulenza? Dove sono gli atti che l’incaricano di questo lavoro?”. “Ci auguriamo – concludono i grillini – che non siano prese decisioni di vendita soprattutto a ‘trattativa privata’ delle municipalizzate, prima di aver reso pubblico e documentato i reali bilanci delle Sot, lo spauracchio dell’imminente default agitato dalla politica ogni qual volta intende intraprendere scelte dolorose per i cittadini”.
Ma la risposta di Piazzale del Pincio, attraverso una nota dell’Ufficio stampa, non si fa attendere. “La Tonucci&Partners – replicano dal Comune – interverrà su Hcs con un Audit organizzativa e finanziaria e le conclusioni potranno avere anche conseguenze disciplinari e legali per i singoli. Sarà una Audit terza perché deve essere imparziale e libera da qualsiasi vincolo o condizionamento ambientale. L’affidamento dell’incarico di consulenza da parte di Hcs è ancora in corso Per questo l’Amministrazione giudica prova di ogni rilevanza la domanda tesa a conoscere se ‘c’erano professionalità interne in grado di svolgere le attività di Audit’. Diversamente ritiene degna di risposta l’altra obiezione avanzata dal Movimento 5 Stelle che teme la vendita degli esercizi in attivo e tenere quelli in perdita a carico dei cittadini. L’Amministrazione non ha difficoltà a confessare che la tentazione sarebbe quella esattamente contraria: tenere i servizi in attivo e vendere quelli in perdita. In realtà qualsiasi piano industriale dovrà salvaguardare entità di dimensioni idonee a garantire l’attivazione di economie di scala. Ma soprattutto dovrà rispettare la volontà dell’Amministrazione, che non mettendo in liquidazione Hcs, ha già imboccato la strada del risanamento aziendale, senza rincorrere soluzioni spezzatino”.