Di Majo sotto accusa: “Così penalizza la Cfft e il Porto”

CIVITAVECCHIA – Ha scatenato prevedibili reazioni l’ordinanza emessa dal Presidente della Adsp Francesco Maria Di Majo in base a cui, come trapelato da alcuni indiscrezioni, dal prossimo 15 settembre 2018 gli operatori economici sarebbero costretti a movimentare i traffici di frutta esclusivamente alla banchina 25, in concessione alla Rtc.

Una decisione che, secondo Fratelli d’Italia, di fatto renderebbe off limits per tali attività le banchine 23 e 24 attualmente utilizzate dalla Cfft per traffici importanti di container contenenti merce ortofrutticola, che hanno committenti del calibro di Del Monte, Chiquita, Dole, Orsero.

Ci risulta – affermano dal Circolo locale Giorgio Almirante – che la Cfft abbia effettuato ingenti investimenti per acquistare delle gru, abbia assunto ragazzi di Civitavecchia e goda della stima e preferenza di Del Monte ed altri big di livello internazionale del settore agroalimentare, che ad oggi rappresenta uno dei pochissimi traffici commerciali c’è hanno un andamento positivo nel nostro scalo Portuale (consentendo allo stesso Di Majo di poter affermare con orgoglio che i traffici container sono in aumento, proprio grazie ai container movimentati dalla Cfft!). L’iniziativa del presidente Di Majo avrebbe come effetto diretto la costituzione di un monopolio di fatto a favore della Rtc, concessionario in esclusiva dell’unica banchina del porto di Civitavecchia che sarebbe autorizzata ad accogliere i carichi di frutta in container e, contemporaneamente, colpirebbe duramente un operatore come la Cfft, che ha investito molto e creato occupazione a Civitavecchia, facendo affidamento proprio sulla iniziale disponibilità da parte di Molo Vespucci, mettendo evidentemente a repentaglio molti posti di lavoro; inoltre, rischierebbe di indurre Del Monte ed altri grandi marchi internazionali leader del mercato della frutta a migrare in altri porti, colpendo duramente lo scalo Portuale di Civitavecchia nel suo complesso ed impoverendo ulteriormente la già asfittica economia di Civitavecchia, che non può certo prescindere da un sano sviluppo del porto”.

“Per questo – conclude la nota – esprimiamo la nostra piena ed incondizionata solidarietà ai lavoratori della Cfft ed invitiamo il Presidente della Adsp Di Majo a rivedere e revocare immediatamente l’ordinanza, che potrebbe avere effetti così deleteri per il porto e la Città; siamo pronti a sollecitare sulla vicenda l’intervento dei rappresentanti di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale ed in Parlamento, che, come hanno già dimostrato anche nel recente passato, interverranno nei confronti della Regione Lazio e del Governo in difesa dei lavoratori, delle aziende sane che investono nella nostra città e della stessa economia di Civitavecchia contro simili prodezze, che testimoniano ancora una volta la inadeguatezza di certi presunti manager, nominati dal precedente governo a guida Pd, che rappresentano una deleteria eredità per il nostro porto e la nostra città”.

Solidale con la Cfft, e pronto a schierarsi al fianco dei suoi lavoratori, anche il Polo Democratico. “Non vogliamo che questo traffico venga delocalizzato presso altr iscali (Livorno, Salerno o Gioia Tauro), soprattutto perchè nel nostro Porto si è sviluppata una elevata professionalità, nel rispetto del gioco della concorrenza e del libero mercato, in grado di essere competitiva e di vincere la sfida con porti che hanno una più spiccata vocazione mercantile. Le famiglie dei lavoratori e l’azienda non merita di subire provvedimenti penalizzanti tali da mettere in discussione la sopravvivenza della CFFT”.